Quello che ci piace di Tombinor (Insults), Cinghio (Hi Noise), Pacio (Low Noise) e Mizio (Blast) è la capacità di scegliere titoli geniali (GG Aulin) che da soli gli valgono più della laurea, ammesso che ce l’abbia, di Sgarbi.
Ce li ricordiamo bene per i precedenti lavori ma il nuovo album, aperto da “E benvenuti a ‘sti frocioni” eseguita dal chitarrista di stornelli romani in Fracchia la Belva Umana e portate avanti da Lino Banfi che prende in carico la seconda strofa, ci rifiutiamo proprio di recensirlo.
Il motivo?
Sappiamo già che sarà un bellissimo e delicatissimo pugno nello stomaco come pochi sanno fare.
Fondati nel 2008 dall’incontro di due menti stortamente geniali: Max Marzocca (drummer from Natron) insieme a Enrico Giannone (voice of Undertakers), i Buffalo Grillz si propongono (a loro dire) di servire un barbecue dal sound violento. In realtà sono pronti per la neuro (ma la cosa drammatica è che il reparto non è ancora pronto per loro), voi non fateci caso e non dite nulla perché ancora non lo sanno.
L’abbandono di Mazzocca ha costretto Cinghio a imbracciare le chitarre mentre Gux (ex Tsubo) e Mastino (drummer of Dr. Gore) completano la formazione.
Forti di una buona tecnica, di una grande ironia e di velocità elevate, seguono il motto YES WE GRIND e ci riescono davvero bene.
I brani sono delle mazze(te) grosse e tozze, spinte da doppia cassa al grido di vi uccideremo tutti e riff al fosforo bianco.
Menano, frustano, picchiano forte, accelerano quando necessario e poi staccano di colpo creando un senso d’insofferenza e una melma ansiogena in cui gli piace sozzarsi. Da vivo, durante l’esecuzione di Carpe Diem (che prende le movenze e le urla disumane da Roots Bloody Roots dei Sepultura), non fatichiamo a immaginarli mentre godono nel vedere i sanguinanti padiglioni auricolari dei presenti.
Scooby Doom (con un titolo così che gli vuoi dire?) è simile a una serie di nervate che accelerano ulteriormente nella fascia finale andando a spazzare via tutto ciò che incontrano sul proprio cammino. Stessa cosa per la successiva Fiorella Mannaia, un minuto di pura violenza termica.
Non è il disco della vita, sia chiaro, non è neanche il loro miglior disco, ma è davvero un buon lavoro che potrebbe appassionare i vecchi fan, raccattarne di nuovi e compiacere anche i più critici e polemici rompiballe in circolazione (vi assicuriamo che sono in molti).
Per i nerd più incalliti, l’uscita è disponibile anche in MUSICASSETTA (E ho detto tutto, come amava ripetere Peppino a Totò)!
Tracklist:
- GGAulin
- Lenny Grindvitz
- 66Seitan
- Martin Burger King
- Beverly Grillz 90666
- Carne Diem
- Fiat Factory
- Creadle Of Findus
- Scooby Doom
- Fiorella Mannaia
- Ponzio Pilates
- Campari Sodom
- Pus Sprengsteen
- Le Bestie di Santana (Outro)
A cura di: Vulver
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