Dead Cat in a Bag – Sad Dolls and Furious Flowers

Dolore, solitudine. Gli errori che paghi caro, troppo rispetto al peso delle tue responsabilità. In un teatro il violino ammorbidisce il timbro di una voce cavernosa, grave ed enfatica. I richiami al Southern Goth del tardo Cash, si mescolano a citazioni consapevoli a Leonard Cohen e Tom Waits, sfiorando il classico folk dal sapore cantautorale. Arrangiamenti algidi e maniacali quasi in stile Scott Wlaker rafforzano un messaggio di disperazione, di malessere esistenziale che soltanto un vecchio blues, o un tango, sono capaci di lenire. La voce di Luca Swanz ci ha già abituati alla sua enfasi teatrale nel raccontare ciò che non vorremmo sentirci dire nei due precedenti album, e questo nuovo capitolo riconferma le radici musicali da cui provengono: una miscela collaudata di sonorità messicane e di intrecci blues, con il gusto un po’ zingaro del songwriter intelligente. La fisarmonica in “Promises in the Evening Breeze” sembra un Nick Cave balcanico che si è appena svegliato dopo una sbronza di Rakjia, in cui il rullante saturo in stile anni 80 ci fa anche assaporare quei toni Dark che in “The Voice You Shouldn’t Hear” ci ricordano Tuxedo Moon. Il disco procede sicuro in quei binari già tracciati, con severa attenzione a non uscire da quei riferimenti che la band ha già con astuzia mostrato al suo pubblico. Unico passo falso, è il confronto con la cover dei Velvet Underground “Venus In Furs”. Riconosco il grande coraggio ad affrontare uno dei brani più evocativi e seminali della band di Lou Reed, così come il tentativo di interpretarla in modo personale, ma resta solo un lontano eco della forza evocativa dell’originale. Sembra arrangiata da un John Cale svogliato e strafatto di Whisky in un locale del Galles nel 1986. Il disco poi prosegue su toni più Europei, con delicate ballate che sembrano fragili steli che faticano a reggere il peso dei loro fiori, carichi di lacrime e rassegnazione. Un lavoro interessante, la conferma per una band che sa quello che fa, anche se mi permetterei di invitare questi bravi musicisti a provare altre strade, più coraggiose e meno derivative. Da ascoltare la domenica mattina in Hangover.

 

Tracklist:

  1. Sad Dolls
  2. Promises In The Evening Breeze
  3. Thirsty
  4. Not A Promise
  5. Muneca
  6. The Voice You Shouldn’t Hear
  7. The Place You Shouldn’t Go
  8. Waiste
  9. Le Vent
  10. Venus In Furs
  11. The Clouds
  12. Mexican Skeletons
  13. Furious Flowers

 

A cura di: Fabio Federico Gallarati

6.0

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