Deaf Lingo – Bug

Doppietta di debutti nel panorama punk-rock nazionale per la band milanese Deaf Lingo con un album d’esordio, Bug, pubblicato sotto la neonata etichetta Fatty Liver Records. Sia il disco che l’etichetta nascono insieme, infatti, come il risultato di una comune passione e il desiderio condiviso di divertirsi tra amici. Il simposio di lunga data della band con il noto produttore discografico Luca Mazza ha prodotto questo tandem collaborativo che Mazza definisce un vero e proprio “sfizio personale”.

La band nasce nel 2015 come un conglomerato di membri di varie band milanesi (Low Derivé, Muruhuay e La Scatola nera) e pubblica un primo EP nell’ottobre di quell’anno dal titolo Split Pee. Ci sono voluti due anni però affinché le tre tracce contenute in quel lavoro potessero essere inserite nel contesto più ampio di un full-length che cerca in qualche modo di dare un senso a tutto il lavoro che le aveva viste nascere. Così, le ritroviamo in questo album (“Red Led”, “Slit Pee” e “IGNIS”) inframmezzate ad altri sette pezzi inediti.

Il risultato è un disco che suona il punk nudo e crudo da cantina con uno stile garage fino al midollo, lo-fi e ruvido quanto basta per ricordare la tradizione degli anni zero. Le nove tracce che compongono l’album sono tutte brevi e incisive nella loro linearità, con riff di chitarre distorte che graffiano e una buona struttura portante di batteria. I fraseggi si rincorrono con un ritmo serrato, come prevede il genere, e con la ripetizione martellante delle stesse partiture che forse contribuisce a rendere il risultato finale fin troppo omogeneo. Grunge che a tratti travalica il noise per “Feel the Groun” e s’incendia al sapore del rock no-wave di reminiscenza Sonica per i capitoli centrali costituiti da “Aloe Vera” e “Red Led”. Riff vagamente overdrive per la conclusiva “IGNIS”, uno dei brani più riusciti del disco che appicca un fuoco proprio in fase finale (il termine di ascendenza latina significa infatti ‘fuoco’, n.d.r.).

Nel complesso, un disco ben arrangiato che rispetta l’intento programmatico di mantenere quella certa coerenza underground che caratterizza i Deaf Lingo nel loro approccio artistico a livello generale. Nulla di troppo originale ma neanche di troppo scontato. Una variegatura in più certo non sarebbe guastata, ma tuttavia una buona prima prova comunque.

 

TRACKLIST:

  1. Bug
  2. Get Away
  3. Split Pee
  4. Feel the Ground
  5. Glass Mountain
  6. Aloe Vera
  7. Red Led
  8. Underclass Man
  9. IGNIS

 

A cura di: Francesca Mastracci

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