Dente & Guido Catalano Live Report

Dente & Guido Catalano
Contemporaneamente insieme anche d’estate
Verucchio(RN) – 20/07/2018

Il cartellone della rassegna Verucchio Festival non è mai banale, riesce sempre a coniugare musica internazionale, cantautorato italiano e cultura con grande cura e ogni Luglio un’occhiata a chi ci sarà è d’obbligo. Il sagrato della chiesa della Collegiata poi è una cornice ideale per far da sfondo a nomi eterogenei come Bennato, Baustelle o Mark Lanegan per citarne altri di questo programma 2018; forse oserei dire che siano quella piazza così raccolta ma aperta alle colline romagnole, quella brezza che rende vivibile una serata di pieno luglio nella riviera romagnola, quel paesino così caratteristico, a contaminare le esibizioni degli artisti. Qui in passato abbiamo assistito ad esibizioni quasi ispirate, musica e cultura intrecciate a doppio filo, e anche quest’anno l’idea di portare lo spettacolo di Dente & Guido Catalano ha fatto capire che il Festival avrebbe confermato le attese.
Dopo il successo del tour invernale “Contemporaneamente insieme” partito da Saluzzo (CN) il 20 gennaio, l’insolito, ma neanche troppo, duo ha deciso di proseguirlo durante l’estate. Neanche troppo insolito dicevo, perchÈ certamente cantautorato e poesia vanno d’accordo in senso assoluto, ma in questo caso anche le parole di Catalano ben si addicono ai testi di Dente, tanto che si è avuta l’impressione che fossero quasi complementari. La regia di Lodo Guenzi è poi l’amalgama giusto per uno spettacolo che parla di amore con la musica e la poesia, ma principalmente con quell’ironia che permette alle parole di arrivare dritte al bersaglio, superando quelle barriere che spesso la troppa serietà erge.
Il palco è addobbato da spiaggia caraibica: ombrellone, due sdraio, gonfiabili a forma di cactus e palma, piano e chitarra per Dente, sedia e libreria per Catalano. Lo spettacolo inizia subito con la messa in onda della registrazione di una telefonata tra i due e Lodo: saranno ricorrenti durante lo spettacolo, per introdurre argomenti, raccontare aneddoti a mo’ d’intervista e forse anche per ricordare la presenza artistica del Front man de “Lo Stato Sociale”.
Parte Dente alla chitarra con “A me piace lei” e subito dopo risponde Catalano con “Sapevi tutto”: questo botta e risposta musicale e poetico sullo stesso argomento, sarà il filo conduttore della serata. Infatti “la palla” ritorna a Dente con “Baby Building” seguito da Catalano “Si può morire di ciliegie?” che bissa poi duettando con Dente nei panni di un Ges˘ disincantato e lui nei panni di un intervistatore: questo un dialogo veramente gustoso e quantomeno attuale. Questa serie di duetti è chiusa da Catalano prima che Dente torni alla chitarra con “Saldati” che in chiave acustica è sempre perfetta e di nuovo Catalano mette il punto esclamativo a questa sessione sugli amori finiti con “Contratto d’amore”. Punto esclamativo per tornare alla telefonata con Lodo che precede forse il punto più alto dello spettacolo.
Questa parte del concerto inizia con la spassosa “Fuor di metafora” di Catalano, Dente che al piano suona la bellissima “Vieni a vivere” e poi duetta con Catalano a proposito di poeti. Qui è il culmine e anche il senso ultimo dello spettacolo, la fusione tra musica e poesia, tra ironia e amore. La fusione c’è anche sul palco nell’alternanza e in una sintonia che si capisce bene che va oltre la semplice collaborazione artistica.
Piccola pausa e poi altro duetto divertente tra i due nei panni due amanti con Dente nei panni di una lei, tra rose e margherite, diamanti e zirconi. Catalano poi passa al francese maccheronico con Dente che lo segue al pianoforte prima del terzo intermezzo telefonico con Lodo. Al rientro si siedono sulle sdraio e discutono della vita estiva e sociale del cantautore e di quella del poeta, sempre con quel nonsense di fondo, citazioni musicali e poetiche, e l’alternanza di tesi e antitesi in chiave sempre ironica. Si prendono gioco della figura del poeta e del cantautore rompendo gli stereotipi che li vogliono rilassati e sempre alla conquista dell’amata. L’estate fa anche da traino alla successiva canzone di Dente, alla poesia di Catalano e a un nuovo dialogo con Lodo.
Il pubblico inizia a partecipare cantando “Buon appetito” con Dente che si scioglie accompagnandolo con la sola chitarra durante il ritornello. Chiaramente Catalano risponde da par suo parlando d’amore con “Ti ho cercata un sacco sai?”. Un altro rapido scambio di scena tra i due e prima di fermarsi a coinvolgere il pubblico in un simpatico gioco. A inizio spettacolo è stata consegnata a tutti una cartolina dove scrivere una frase d’amore. Adesso i due chiedono al pubblico di scriverla e poi lanciare il cartoncino in aria, prenderne un altro e lanciarlo ancora, in una sorta di rimescolamento di carte. Quando finiscono i lanci, ciascuno raccoglie una cartolina, presumibilmente con la frase di un’altra persona, frase che si dovrà portare a casa come augurio. Dente scende anche tra il pubblico e ne legge qualcuna ad alta voce, in un approccio più caratteristico.
Escono, rientrano per il bis e Dente canta “Beato me”, prima del solito “collegamento” con Lodo che saluta.
Salutano anche i due augurandoci l’amore, quello da consolidare con i baci o quello da trovare con i sorrisi.
Come dargli torto?

 

A cura di: Syd The Piper

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