Il Diluvio – Frail Skies

Il Diluvio è un progetto musicale che nasce nella zona di Brescia nel 2016, prende vita grazie a quattro ragazzi di talento, con voglia di fare musica personale e uno sguardo aperto oltreoceano.

Frail Skies è il loro secondo EP, uscito l’ottobre scorso ed autoprodotto, segue Il Diluvio, del 2017, primo lavoro in studio della band.

Cinque tracce curate, cinque parti di un corpo solo e definito, 5 argomenti puntuali di una bella e chiara intenzione artistica.

Il brano più a fuoco sembra forse Snowflakes, terza track che proprio per questo fa anche un po’ da spartiacque tra gli episodi più accesi del disco, i primi, e una seconda parte più riflessivo/malinconica, ma molto interessante nella sua capacità di portarti dentro il mondo dei musicisti.

Le atmosfere sonore create dal gruppo richiamano talvolta gli Interpol, certi climi dei Beach House e nei momenti più languidi sembrano toccare elementi vicini ai Cigarettes After Sex, ma più terreni e meno lunari.

Volendo poi parlare di generi non è di sicuro sprecata una menzione al dream pop. Sebbene i suoni, anche nei brani che virano più verso la ballad, siano più legati al rock e all’oscurità, la dimensione di sogno è sicuramente importante, ben percepibile e decisamente apprezzabile. Aiuta ad entrare in questo universo dai cieli fragili, che più che paura che ti crollino addosso hai voglia tu stesso di spezzare per vedere cosa puoi trovare oltre, e non è male come sensazione.

Insomma di sicuro una buona seconda scena di questo primo atto d’esordio dello spettacolo musicale chiamato Il Diluvio. Una buona carta d’identità alla quale manca ancora qualche dettaglio per completare il profilo per intero, a significare che questi ragazzi hanno ancora tanto da dire e speriamo presto possano farlo con un LP.

Nota di colore conclusiva, che esula il contenuto musicale in sé ma che non posso esimermi dal fare, dedicata alla copertina: pulita, significativa e che ti vien voglia di guardare, con questo effetto “vintage” che ben introduce ad una sorta di nostalgia senza nome che popola il disco stesso, nonché in perfetta continuità con l’immagine scelta per l’EP precedente sempre fatta di pochi elementi, un colore vivo predominante, un’immagine netta e un qualcosa di più inquieto che sfugge.

In una frase per tutto: da tenere d’occhio.

 

Tracklist:

  1. Collapsing Walls
  2. Avoid the Worst
  3. Snowflakes
  4. Routes
  5. No Hill to Climb

 

A cura di: Daniela Raffaldi

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