Eugenio In Via Di Gioia, ecco il mondo nel 2050

Gli Eugenio In Via Di Gioia ci raccontano il mondo nel 2050. Annunciate le prime date del tour autunnale. Un video tradotto in cinese dedicato al “grande pubblico del futuro”. Oltre mezzo milione di ascolti per il precedente singolo “Chiodo Fisso”.

 

Dopo un tour estivo di 25 date nei festival italiani che ne ha decretato un successo sempre più ampio, e supportati da numeri in esplosione quale gli oltre 500.000 stream del precedente singolo “Chiodo fisso” su Spotify, esce oggi “La punta dell’’iceberg”, il nuovo, provocatorio video degli Eugenio In Via Di Gioia realizzato dai videomaker Gessica Caruso e José Loggia. In un 2050 distopico, il mondo è diventato una grande unica corporation, che ci viene presentata dal suo stravagante proprietario. Come in uno spot aziendale, questa versione futuristica della terra è a prima vista colorata, allegra ed accogliente, ma nasconde una realtà grottesca e alienante.

“Nel video compaiono diverse simbologie a più livelli” – raccontano gli Eugenio In Via Di Gioia -, tra cui un cubo di Rubik tutto bianco che serve a inquadrare meglio il 2050. Apparentemente chiaro, appiattito e impossibile da risolvere, simboleggia la negazione dei problemi e il modo per (non) affrontarli. Un altro oggetto ricorrente nel video è un grosso tomo, la “Bibbia” del 2050, da cui tutti traggono il sapere, e che gli attori del video si passano di mano in mano. Solo alla fine il nostro protagonista svela che le pagine del tomo sono tutte bianche, a sottolineare il completamento della globalizzazione e l’inutilità della memoria. Abbiamo poi deciso di sottotitolare il video con la traduzione del testo in cinese, per poter arrivare al grande pubblico del futuro e farci capire dalle generazioni a venire”.

Il video è inoltre il primo passo di un progetto crossmediale più ampio tra musica e scienza, il cui obiettivo è accostare ogni brano del disco “Tutti su per terra” a una riflessione di un “opinion leader” del mondo della tecnologia, della scienza, della comunicazione, della letteratura e della sostenibilità, con la supervisione e la collaborazione del giornalista e divulgatore scientifico Andrea Vico. Torinese, da quasi 20 anni si dedica esclusivamente alla scienza, scrivendo di ambiente, energia e nuove tecnologie su TuttoScienze-La Stampa, Il Sole 24 Ore e Le Scienze.

“In ogni epoca la musica e le canzoni sono sempre state un efficace veicolo di confronto, stimolo, educazione e propaganda” – racconta Andrea Vico – “Quando, per la prima volta, ho sentito le canzoni degli Eugenio In Via Di Gioia ho subito pensato ‘con questi ragazzi devo fare qualcosa!’ e così è nato questo progetto. La conoscenza scientifica è oggi determinante affinché ciascuno possa costruire una propria opinione, in autonomia. E così dare il proprio contributo, come cittadino, a una società realmente democratica e rispettosa. Per un mondo migliore dobbiamo stimolare i ragazzi al pensiero libero e critico su scienza, tecnologia e ambiente. E la musica è il terreno più adatto per questa sfida”.

In quest’ottica, Elisa Palazzi è la prima scienziata – specializzata in Fisica del Clima e Fisica Atmosferica – che è stata chiamata a riflettere proprio sul senso di “La punta dell’iceberg”: un brano da lei definito “dicotomico” che descrive una visione spaventosa del futuro, su un tappeto sonoro allegro ed ironico. “La canzone evoca scenari di cambiamento che, anche se decisamente meno apocalittici, possiamo aspettarci per i decenni a venire” – afferma Elisa Palazzi – . Dalla fusione dei ghiacci polari all’innalzamento del livello dei mari, dai cambiamenti nelle caratteristiche degli oceani all’estinzione di tante specie animali e vegetali che porta alla perdita di biodiversità, fino agli spostamenti di popolazioni e ai flussi migratori. Molte di queste trasformazioni sono già sotto i nostri occhi. Nello scenario di metà secolo descritto nel video, tutto il mondo è sommerso a causa del riscaldamento globale che ha portato alla fusione dei ghiacci polari. L’uomo, unica specie a essere sopravvissuta ai cambiamenti climatici di cui in larga parte è responsabile, si ritrova “immerso” in questo pianeta liquido. La punta dell’iceberg è proprio la sua testa, “che spicca fuori dall’acqua e non vede il resto del corpo sommerso”. Questo destino accomuna tutta l’umanità e in qualche modo ne cancella le differenze”.

 

L’uscita del video accompagna il nuovo tour autunnale della band, ecco le prime date confermate:

21.10 | Bradipop (Rimini)

28.10 | Belleville Rendezvous (Paratico – BS)

11.11 | Teatro Magda Olivero (Saluzzo – CN)

18.11 | Capanno Blackout (Prato)

25.11 | Serraglio (Milano)

30.11 | Reverse (Pisa)

01.12 | Monk (Roma)

14.12 | I Candelai (Palermo)

20.12 | Spazio Musica (Pavia)

27.01 | Vibra (Modena)

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