Folkstone – Ossidiana

Spesso si rischia di appiattire il campionario che ci offre la musica italiana, generalizzandone i generi e le influenze. In parte perché si tende troppo frequentemente a gettare lo sguardo verso territori altri, che pure abbiamo finito per assimilare come nostri, e in parte perché si è sempre un po’ troppo restii a varcare nuovi territori sonori che ispirano un certo scetticismo acustico. Questo, innegabile, è lo spirito di chi si avvicina per la prima volta ad un genere poco frequentato nel main stream, ma certamente non di nicchia, anzi molto più popolare di qualsiasi altro genere, proprio perché affonda le proprie radici nel terreno ben consolidato di matrice popolare. Si tratta del folk metal, di cui in Italia (eh sì, proprio da noi!) abbiamo una delle massime testimonianze. La band in questione è un macigno granitico come il nome che porta: i Folkstone, di origine bergamasca e con più di dieci anni di carriera alle spalle, macinati tra live in giro per le strade e tra le taverne a gettare sudore e bere birra con i loro fan (che ormai sono diventati loro amici).

L’ultimo album che ci presentano, Ossidiana, uscito lo scorso 3 Novembre e registrato interamente in Svizzera dal produttore Tommy Vetterli, arriva a tre anni di distanza dal loro ultimo lavoro, Oltre…L’Abisso, e si presenta già dalle prime note come qualcosa di inedito rispetto a ciò a cui ci avevano abituati con la produzione precedente. Il folk c’è e l’hard rock pure (e non lo chiamiamo metal, come ci insegnano loro stessi), ma c’è anche molto altro a colorare questo ultimo album. Immancabile la presenza di strumentazioni poco convenzionali quali baghét (un tipo di cornamusa), bombarde, flauti, arpe, bouzouki, ghironde e biwa, orchestrati in fusione continua insieme a riff stoner e cavalcanti groove di batteria. Se questi sono, però, gli ingredienti che hanno da sempre caratterizzato il loro marchio di fabbrica, ad essi si aggiunge anche un certo sapore mediterraneo, che un po’ addolcisce gli impeti tellurici dei nostri figli dei vichinghi cantastorie di valchirie orobiche. Certo, l’irruenza è sempre la stessa, ma viene stavolta mesciata con sapori diversi, non troppo inediti per la band, ma comunque mai tentati fino a questo punto.

Si intensifica l’attenzione verso la vena cantautorale di matrice nostrana, che emerge in modo particolare nella ballad “Mare Dentro” e in “Istantanea”, il cui strumentalismo tribale ed essenziale ricorda i primissimi Folkstone. Interessanti le sperimentazioni blueseggianti nel brano “Pelle Nera e Rum”, il quale già in apertura segnala un cambiamento di rotta e che, per sancire ancora di più questo rito di passaggio, è stato scelto come primo estratto per anticipare l’uscita del nuovo album, corredato da un altrettanto accattivante video (diretto da Trilathera) in cui viene citata la regina del gioco d’azzardo clandestino Stéphanie St. Clair. Particolare anche il connubio di echi esotici e percussionismi allucinati in “Supernova”, che risulta essere un esperimento sonoro intrigante. La pietra più oscura e meravigliosa però la troviamo incastonata in chiusura, a suggellare la preziosità mistica di questo disco. “Ossidiana” da cui prende il nome il disco è posta alla fine come compendio d’ascolto, tra dolcezza e malinconia, suggestione e forza evocativa.

Infine, non si può non citare la meraviglia narrativa che è questo disco dal punto di vista del song-writing con un perfetto riscontro vocale nel binomio tra il timbro caldo e roco di Lore e la suadente voce di Roberta, che giunge a fare da contrappunto in alcuni pezzi.

Bel disco, sognante e mistico. Di certo, una pietra miliare (ovviamente di vetro nero) per gli appassionati del genere.

 

TRACKLIST:

1. Pelle Nera e Rum
2. Scintilla
3. Anna
4. Psicopatia
5. Asia
6. Scacco al Re
7. Mare Dentro
8. E Vado Via
9. Istantanea
10. Supernova
11. Dritto al Petto
12. Sabbia Nera
13. Ossidiana

 

 

A cura di: Francesca Mastracci

7.5

Tags

About the author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *