General Stratocuster and the Marshals – Dirty boulevard

Sono nomi che richiamano da vicino i simboli della storia del rock quelli citati dalla band fiorentina dei General Stratocuster and the Marshals, band roots/blues rock formata tra gli altri da membri di Tygers of Pan Tang, Bandabardò e Campo di Marte. Come il loro nome anche questo terzo lavoro in studio richiama da vicino un’epoca del rock che fu, un album farcito di sonorità prese in prestito dall’america degli anni ’60 e ’70 sin dai titoli delle canzoni (“Thank you Bob” ovvero Bob Dylan e “Velvet Underground”).

C’è davvero poco da dire quando ci si ritrova di fronte a album come questi, per nulla originali ma non per questo non godibili: di solito quando sento degli italiani che vogliono fare gli americani storco in naso ma davanti a “Dirty Boulevard” posso lamentarmi fino a un certo punto perchè i ragazzi anche se fanno un rock d’annata bisogna ammettere che lo fanno bene. Da lodare sopratutto i suoni che meglio rendono giustizia all’epoca omaggiata dai nostri aggiornandoli a dovere.

Questo però non vuol dire che stiamo parlando di un grande album, “Dirty boulevard” lascia il tempo che trova, e siccome si parla di musica di almeno 40 anni fa lascia ben poco ad ascolto ripetuto, è uno di quei dischi ascoltabile se non si ha nient’altro in macchina.

01. Shock to the system
02. Built to last
03. Thank you Bob
04. Piece of mind
05. Going down to
06. Velvet Underground
07. All my pride
08. Staring at my face
09. Guts and pride
10. Take me with you
11. Little sparrow
12. Hold Back the tears

a cura di: Cornelius

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