God Save The Bloom – 19 maggio – Bloom Mezzago

Ogni giorno ricevo centinaia di inviti a concerti ed eventi, ben difficile riuscire a partecipare a tutto, ma quando ho visto la line up di questa serata non ho potuto fare a meno di annullare tutto e decidere di andare con Tatiana, sempre in prima linea nel fare foto report dei live più interessanti. Perché? Perché oltre ai notissimi Punkreas due nomi hanno attirato la mia attenzione. Paolo Gerson e The Backseat Boogie. Questi ultimi si erano meritati un bel 9 per il loro album “Cut Out The Rock”, dopo avergli dato un voto del genere non potevo sicuramente perdere il loro live! E Paolo Gerson … ho seguito i Gerson nel loro ultimo anno prima dello scioglimento, tutti i concerti accucciata a fare riprese e foto, un amore infinito per loro, anche in questo caso non potevo mancare all’esordio solista di Paolo!

The Backseat Boogie

Partiamo da The Backseat Boogie, un concentrato di rockabilly che ha scatenato il parterre del Bloom, alla prima nota hanno iniziato tutti a ballare, difficile resistere ai loro ritmi e al loro suono coinvolgente. L’unica che non ha mosso un muscolo sono stata io e per un motivo semplicissimo: Martino Faedi alla batteria. Già in generale tifo sempre per il batterista, se poi è bravo è normale rimanere con lo sguardo fisso e la bocca aperta. Probabilmente si è accorto di una tizia che lo fissava con sguardo da pesce lesso, si sarà sentito a disagio, ma adesso tirerà un sospiro di sollievo nello scoprire che ero incantata da lui e dalla batteria e che non avevo intenzione di aspettarlo nel parcheggio per ucciderlo. Pubblico caldissimo grazie ai loro brani, vecchie carampane scatenate in mezzo alla sala, tanto divertimento. Tatiana era come sempre impegnata a fare foto alla band, ma credo che anche lei si sia lasciata andare con un fremito di ciglia per non rovinare la sua immagine da metallara.

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Sergio Maramotti

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Paolo Gerson

Finalmente arriva il turno di Paolo Gerson, tra il pubblico appaiono tantissime magliette dei Gerson, tantissimi dei ragazzi che hanno seguito la band sin dagli esordi, tutti lì schierati per dare coraggio e sostenere Paolo dopo due anni di lontananza dai palchi. Per l’occasione Paolo ha scelto di farsi accompagnare dagli amici di sempre, Sergio alla batteria, Ettore al basso, Giorgio alla chitarra e Daniele alla tastiera. L’entrata di Paolo è stata accolta dal solito boato e applausi, me lo aspettavo, forse era lui a non aspettarselo! E invece siamo ancora tutti qui per te, rassegnati al successo! Paolo ha presentato alcuni nuovi brani e dei pezzi storici, un mix che ha rotto gli equilibri del pubblico, tutti a pogare e a fracassarsi le ossa: “La conta dei danni”, “Con tutta una morte davanti”, “Ottavio”, “Mai e anche sempre”, “Rimparare a strisciare”, Paolo ha fatto il botto, anche i pezzi nuovi sono stati in grado di coinvolgere i ragazzi del pubblico, cori infiniti per i pezzi forti e tutti a saltare e a dimenarsi. Sono finita contro il muro due volte, credo di essermi fracassata un altro pezzo di polso, non si riusciva a scattare una foto o a fare un video perché si veniva trascinati per tutto il Bloom. Che dire? Paolo Gerson mantiene tutta la sua capacità di incatenare il pubblico, di farlo divertire, ballare e sudare, un tocco magico che si possono permettere in pochi. Tanto da cantare anche un brano con i Punkreas. Giorgio si è rivelato una bella sorpresa, giovane, ma maturo e pronto per stare accanto a mostri sacri come Paolo Gerson e Sergio Maramotti, la solita certezza inossidabile alla batteria e mio batterista preferito.

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Punkreas

Poi sul palco arrivano i Punkreas, devo descrivere il pubblico? Sapete perfettamente che si è scatenato il delirio, tutti a cantare in coro, ritmi sostenuti, ottimo intrattenimento da parte di tutta la band, Andrea Botti continua a distinguersi per essere tra i più scatenati, non so dove riesca a trovare le energie per saltare in quel modo, io al primo salto sento il bisogno di mettermi un pigiama enorme e stare sul divano a mangiare gelato, lui invece continua a saltare anche tra una data e l’altra, nato per stare sul palco.

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Andrea Botti

Al termine dello spettacolo Tatiana era provata dal pogo, credo che ne sia uscita ricoperta di lividi, ma è sopravvissuta e si è portata a casa tanti bei momenti di questi ragazzi straordinari. Serata decisamente intensa, musica da paura, si sono divertiti tutti, ma l’applauso più grande va ad una ragazza che a fine concerto mi ha detto: “Tu hai i capelli più belli del mondo”. Non importa se sei Paolo Gerson o Paletta, l’importante è alzarsi ogni mattina con la consapevolezza che io ho i capelli più belli del mondo.

 

A cura di: Valentina Ferrari

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