Intervista ai Di Maggio Connection

DI MAGGIO CONNECTION
Power trio mixa con grande energia e con una magistrale tecnica strumentale tutte le facce più selvagge del R’n’R, Rockabilly-Core, NeoSurf-Rock, Swing, in una miscela esplosiva…Loro non sono altro che The Di Maggio Connection… Il leader e fondatore della band, Marco Di Maggio, unico artista italiano eletto “Membro Onorario” della Rockabilly Hall of Fame americana, è esponente di punta della scena R’n’R internazionale e considerato dalla stampa specializzata come uno tra i migliori chitarristi mondiali. C’è bisogno di dire altro?

1)Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?
La Di Maggio Connection è ad oggi il progetto principale di Marco Di Maggio. La band, che vede Matteo Giannetti al Contrabbasso e Marco Barsanti alla Batteria, è nata nel 2004 e da allora ci siamo esibiti in 24 paesi, dagli Usa alla Cina, nell’ambito di prestigiosi festival internazionali quali il Montreux Jazz Festival (Svizzera), Pistoia Blues (Italia), Grand Ole Opry/Ryman Auditorium (Usa), Green Bay Rockin’ 50’s Fest (Usa), Rockabilly Rave (Uk), Wildest Cat in Town (Uk), Saint Agreve Country Fest (Francia)…e tanti altri. Io e Marco Barsanti siamo nati a Firenze, dove tutt’ora viviamo, mentre Matteo Giannetti viene da Carrara ma ormai fiorentino d’adozione. Oltre all’intensa attività live da professionisti, siamo tutti impegnati anche come docenti presso varie accademie, Lizard, All Music…

2)Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?
Personalmente, ce ne sono molti….Ovviamente tutti i classici quali Elvis, Johnny Cash, Chet Atkins, Carl Perkins, Gene Vincent, Eddie Cochran, Django Reinhardt, Les Paul, Merle Travis, Beatles, Led Zeppelin, quasi tutta la Country Music, il Blues delle origini, le orchestre Swing e Jump Blues, la musica Surf Strumentale, tanti, troppo artisti da elencare…
Adoro Junior Brown, un cantante/chitarrista Country che fonde con geniale follia la Country Music con il Surf, Blues, Western Swing, R’n’R…qualsiasi album da lui registrato è una garanzia. Perchè? Voce baritonale eccezionale, chitarrista con un gusto straordinario, oltre al fatto che suona una chitarra doppio manico, metà steel e metà chitarra tradizionale, tipo telecaster e unisce gusto, tecnica come pochi altri

3)Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?
Di solito, negli album precedenti, io scrivevo i pezzi in solitaria, a casa, chiedevo al mio collaboratore storico per i testi, Francesco Chisci, di scrivere su brani già musicati, per poi andare in sala prove con Matteo e Marco per la stesura finale, gia arrangiata…stavolta invece abbiamo lavorato insieme alla stesura finale dei brani ed è stato molto divertente e stimolante. Riguardo al repertorio dell’album, chi mi conosce sa quanta musica abbia ascoltato e che cerco sempre di scrivere pezzi che possano completarsi tra loro, spazianso in tutti i sottostili del R’n’R per creare un prodotto che possa dare l’impressione di assistere ad un vero e proprio concerto live….

4)Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?
Onestamente non seguo molto la scena italiana, soprattutto quella che si propone in italiano, non per esterofilia ma perchè essendo un amante della musica R’n’R i testi in italiano non si sposano assolutamente con le ritmiche di questo genere, anzi, rischiano di creare prodotti grotteschi e clowneschi. Credo la meritocrazia non sia la dote principale di questo mondo, tanto meno in Italia…sopravvalutati ce ne sono centinaia da anni, altrettanto per i tanti talenti mai considerati dalle major. C’è un motivo a tutto questo, a mio avviso…da quando la figura del talent scout è sparita e da quando, troppo spesso, chi lavora per ingaggiare i gruppi non ha mai suonato uno strumento o ancor peggio, ha fatto in passato lavori lontani anni luce dal mondo musicale…la qualità attuale della musica internazionale è scadente rispetto al passato, in Italia poi non ne parliamo

5)Progetti per il futuro?
Suonare per il 2019 con il tour Rowdy, ultimare il mio progetto solista con ospiti di vario genere, lavorare ai futuri pezzi della Di Maggio Connection, ma soprattutto, continuare a suonare quello che ci piace e che ci ha portato nei palchi di quasi tutto il mondo…

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