Intervista ai Maygray

May Gray. Un modo di dire californiano, che non necessita di traduzione, riferito a quel periodo
dell’anno in cui il grigio prevale sul consueto sole accecante. Un po’ come dire che puoi sognare la West Coast, ma alla fine stare in Emilia non è che sia poi molto diverso. Certo, come no. E allora la band, con la loro musica piena di energia e briosa, cerca di colmare questo gap. La formula per farlo è semplice. Power trio, rock massiccio cantato in italiano, con una venerazione per i Foo Fighters e il rock anni ’90. Risultato? pezzi immediati, ritornelli orecchiabili e melodie pop.

1)Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?
Ciao, siamo i MAY GRAY, un trio rock dalla provincia di Modena con forti derivazioni messinesi, il nostro chitarrista Sanny è infatti siciliano, ma trapiantato in Emilia. Cantiamo in italiano e stiamo per pubblicare il nostro secondo disco.

2)Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?
Penso che i Foo Fighters e in particolar modo Dave Grohl sia l’artista che ci ha dato e continua a darci esempi su come vivere la musica a pieno, amandola incondizionatamente e mantenendo come unico obiettivo lo stare bene.
Mmmh, direi che Black Star di David Bowie sia il coronamento definitivo di un artista unico al mondo ed irripetibile in tutta la storia della musica. Un capolavoro mozzafiato.

3)Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?
Il nostro secondo disco si chiamerà “Ritorno al sereno” ed uscirà il 26 gennaio per “Private stanze”, “Manita dischi” e “Lunatik”. La strada è stata lunga! Ad inizio 2017 c’è stato un cambio di formazione che ha portato alla sostituzione di tutti i componenti al di fuori di Paolo (Voce e chitarra) e questo ha rallentato la stesura dei nuovi brani. Nonostante ciò dopo mesi di prove, la nuova band ha preso forma, si è creato un affiatamento fortissimo e cosi con lei, anche i pezzi che abbiamo deciso di raccogliere nel nuovo disco.
Siamo entrati in contatto con Davide Cristiani del celebre studio “Bombanella Soundscapes” (che in Emilia Romagna è decisamente uno dei migliori) per la registrazione di batterie e bassi e per i Mastering, con “La Clinica Dischi” per le chitarre e con l’amico trombettista Matteo Pontegavelli nel suo “P-Hayloft Studio” per le voci. I mix sono ad opera di Dino Gervasoni del “341 Production Studio” di Bergamo.
È un album “Frankenstein” ma siamo davvero soddisfatti del risultato e non vediamo l’ora di farvelo sentire dal vivo!

4)Quale é l’artista più sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?
Sopravvalutati i vari Calcutta, Coez and co fondamentalmente perché non hanno nulla da dire, è solo una moda che svanirà.
Sottovalutati in Italia perché all’estero sono giustamente una potenza, i Biffy Clyro, una montagna di suono, melodie ed energia unica. Strepitosi!

5)Progetti per il futuro?
Suonare, suonare e ancora suonare.

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