Intervista Avantasia

Dopo il successo del doppio disco The Wicked Symphony/Angel Of Babylon, successori del fortunatissimo e apprezzatissimo The Scarecrow, Tobias Sammet torna al timone della sua opera metal e ci concede una chiacchierata per parlare degli Avantasia e del disco di prossima pubblicazione intitolato The Mystery Of Time.

Come ti stai preparando alla pubblicazione del disco? Ti senti nervoso o agitato?

Sì, sono piuttosto eccitato e un po’ nervoso, ma non tanto per la pubblicazione del disco, quanto per la reazione. Ho impiegato molto tempo per realizzarlo, sia a livello contenutistico, sia per il layout e tutto quanto. Per quanto riguarda la pubblicazione, spero davvero che possa piacere, io ci sono davvero molto affezionato.

Hai già avuto modo di avere qualche feedback dai giornalisti o dalle webzine specializzate?
Sì, certo! La mia casa discografica ha definito l’album come il migliore della discografia degli Avantasia. Poi anche dal Giappone sono molto fieri… Insomma, sembra proprio una bella merda! Tutto sommato, ho avuto diverse reazioni, ma almeno il 95% di esse sono estremamente, estremamente, estremamente positive e sembra che tutti amino l’album. Missione compiuta!


Cosa ti ha spinto a riprendere in mano il progetto Avantasia dopo lo straordinario successo degli ultimi due capitoli?

Mhm…sai, quando dicevo che volevo lasciare gli Avantasia, alla fine stavo solo recitando! Volevo concentrarmi di più sugli Edguy, ma alla fine era soltanto il bisogno di ricaricare le batterie. Inoltre mi mancava andare in tour e le altre cose. Non è stata una decisione della mia mente, bensì del mio cuore. Ho scoperto quanto ho bisogno degli Avantasia per vivere! È molto più del mio lavoro, è anche un modo per rilassarmi e rompere la routine.

Cosa ti ha ispirato durante la composizione del nuovo materiale?

Beh…sinceramente non lo so! Fondamentalmente, tutto quello che mi passava per la mente, tutto quello che sentivo. Per quanto riguarda i testi, i temi portanti sono la pazzia e le pazze pagine del nostro tempo. Musicalmente sono stato ispirato da tutto quello che ho sentito nella mia vita. Sono stato ispirato da tutto ciò che amo, fondamentalmente.

Come hai scelto chi coinvolgere in questo nuovo capitolo della tua opera?

Beh, ho cercato di coinvolgere i miei vecchi compagni, per esempio Michael Kiske ormai fa parte del gruppo dagli inizi, quindi sapevo che sarebbe “salito a bordo” subito, per me è una grande fonte di ispirazione. Per esempio quando ho scritto la canzone "Where Clock Hands Freeze" nella mia testa sapevo che era perfetta per Michael Kiske, è come se fosse entrato nella mia testa e avesse scolpito la canzone direttamente nella mia mente! E così è stato anche per gli altri, nel momento in cui scrivevo la canzone, mi chiedevo chi potesse essere la persona perfetta per interpretare il brano ed ho trovato Biff Byford e Joe Lynn Turner, che danno sicuramente uno slancio diverso alle differenti vocals all’interno dell’album. Anche le registrazioni sono andate bene, perchè sono un loro fan io stesso e all’interno dello studio, tutto era permesso, quindi sostanzialmente il lavoro è venuto spontaneo e credo di averlo fatto al meglio.

C’è qualche collaborazione folle che avresti voluto realizzare?
Se potessi scegliere un personaggio totalmente inaspettato da coinvolgere negli Avantasia, chi sarebbe?
Frank Zappa e Freddie Mercury, ma non credo che sia possibile! Però non mi dispiacerebbe avere Jack Black in un mio album!

Nei precedenti album degli Avantasia non era presente un’orchestra, in questo svolge un ruolo importante. Come mai questa scelta?

Anche questa volta mi sento di dirti che è stata una cosa istintiva. All’inizio pensavo che l’orchestra andasse bene solo per il brano “Blue Orchid”, che è stata una delle prime canzoni che ho scritto, perchè volevo dare un’atmosfera particolare e avrei avuto bisogno di una tastiera enorme! Avevo già lavorato con un’orchestra con gli Edguy per l’album “Hellfire Club”, perciò ne ho parlato con Sasha (Perth, ndr.), il produttore, e lui ha detto “Ok, facciamolo, ma stai attento! La gente potrebbe notare la differenza, occhio a non buttare via soldi per niente!” ma io ho risposto “Io lo voglio fare, so che è la cosa giusta.” Sasha è rimasto un po’ stupito, ma alla fine ha capito che non ti devi preoccupare troppo dell’opinione del mondo e quindi eccoci qui, credo che sia stata davvero la scelta migliore.


Oltre all’orchestra, quali sono le principali novità dell’album?

Beh, sicuramente il concetto che c’è dietro all’album. È davvero toccante, ma penso che potrebbe essere un po’ come “The Scarecrow”, un album che sta bene anche da solo. Se apri il booklet capisci che la storia si spiega da sè, così come i personaggi e tutto trova il suo posto, come in un puzzle. Per cui il mio consiglio è: prendi il booklet, sdraiati, spegni la luce, accendi una candela, ascolta l’album, leggi i testi e goditi questo nuovo viaggio!

C’è qualche brano al quale sei particolarmente legato, fra quelli presenti nel nuovo disco?

Io li amo tutti! In particolare forse “Sleepwalking”, di cui abbiamo anche girato il video, è una canzone davvero molto incantevole e si distingue da tutte le altre. In particolare, tutte si distinguono tra loro, ma con un ascolto attento capisci che c’è una sorta di filo conduttore che le collega tra loro. Altre alle quali sono affezionato sono “Saviour In The Clockwork” e “Blue Orchid”, sono davvero molto belle.

La scelta di inserire due brani di circa 10 minuti di durata non è stata un po’ rischiosa?

No, non credo. Alla fine non tutti i brani devono essere per forza trasmessi in radio, perciò credo che ai fan degli Avantasia possano piacere queste tracce classiche di stampo operistico, un po’ romantiche.


Come ti senti all’idea di riportare l’universo Avantasia in tour e in giro per i palcoscenici?

Non vedo l’ora! Sarà grandioso! Ci saranno molti ospiti, Eric Martin, Micheal Kiske, Amanda Somerville e molti altri, sarà la più grande esperienza degli Avantasia, lo spettacolo durerà circa tre ore e ci saranno molte persone, probabilmente ci saranno più persone sul palco che tra il pubblico!

Beh, spero allora che ci vedremo là!

Ah, ci sarai? Ci sarò anche io!

Ultima domanda: quanto trovi sia difficile far convivere due realtà così grandi e di successo come Avantasia e Edguy?

Guarda, credo che non lo sia. Alla fine riesco sempre a distinguere i due mondi con facilità. Sono molto contento di essere negli Edguy, siamo tutti amici da tantissimo tempo ed è un ambiente molto piacevole in cui stare. Gli Avantasia invece sono la mia valvola di sfogo, il mio caricabatterie. Ci sono molti fans degli Edguy che dicono che io dia il materiale migliore agli Avantasia, ma anche viceversa, ma sai, io do sempre il 100% in quello che faccio e sono sicurissimo che è giusto che sia così. Diciamo che io passo il 90% del mio tempo negli Edguy, mentre il 10%, mentre tutti gli altri giocano a golf, fanno le saune o vanno in piscina, io mi dedico agli Avantasia.

D’accordo…ora “time telling me to say farewell” (cit. “Farewell” degli Avantasia, ndr.), grazie mille per tempo che ci hai dedicato, in bocca al lupo per tutto e ci vediamo a Milano!

Grazie! Un saluto anche a tutti i lettori di Ondalternativa.it! A presto! Ciao!

A cura di Mattia Vismara

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