Intervista Gabriele Andreucci

Praticamente tutti abbiamo visto il video del Rockin’1000, oltre 23 milioni vi visualizzazioni in pochissimo tempo, Dave Grohl dei Foo Fighters che risponde ai musicisti, giornali e telegiornali si sono occupati di questo evento con un entusiasmo che sembrava mancare da tempo nel mondo del rock e della musica dal vivo. Non sono mancati gli Haters e le parodie, quindi un successo a tutti gli effetti. Dopo aver visto quel video è stato praticamente impossibile non cercare un’intervista con uno dei protagonisti e la scelta è ricaduta su un ragazzo che è emerso in modo prepotente dalle immagini, Gabriele Andreucci, giovanissimo batterista che ha conquistato like e commenti positivi con il suo entusiasmo e la sua altissima cresta punk.

Ciao Gabriele e grazie mille per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Partiremo ovviamente dall’evento che ti ha portato alla ribalta, cioè il Rockin’1000. Vogliamo sapere cosa è successo dopo per quanto ti riguarda. Social in fiamme? Mille amici e messaggi? Interviste? Haters?

L’esperienza del Rockin’1000 ha portato i mille a sentirsi delle piccole “Rockstar”, amici, parenti e conoscenti hanno visto i nostri volti in televisione e sui giornali, e ricevere tanti complimenti da tante persone in così poco tempo è stato davvero gratificante. Inoltre ci sono arrivate richieste di amicizia da persone da tutto il mondo che si sono congratulate con noi, e direi che questa e la soddisfazione più grande per tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Ovviamente si sono accesi gli animi degli invidiosi e di coloro che cercano sempre un pretesto per distruggere il duro lavoro degli altri, ma in questo caso posso garantire che c’è poco da criticare, il video che tutti voi avete visto è la realtà dei fatti, è un evento che verrà ricordato nella storia della musica, un evento che ha dimostrato la vera forza della musica.

Come ti sei sentito nei giorni successivi? Deve essere stato un periodo abbastanza intenso. Eri preparato a tutto quel clamore e quelle attenzioni nei tuoi confronti? O pensavi di essere semplicemente uno dei mille?

Tutt’ora mi sento uno dei mille, nessuno ha fatto di più o di meno. Non è una cresta che ti rende più importante di altri, certamente attira l’attenzione, ma ogni singola persona che ha dato tutto se stesso per questo eveno merita la stessa considerazione. Non immaginavo che si potesse arrivare a così tanto successo. All’inizio non credevo nemmeno che fosse possibile far suonare mille musicisti contemporaneamente, ma quando ho visto tutti i batteristi suonare insieme il famoso “tu-pra” mi sono venuti i brividi. Ci stavamo riuscendo. Quel sogno stava prendendo vita sotto le note e il ritmo di quella canzone. Quel giorno la musica ha vinto, e noi non potremmo esserne più orgogliosi.

I batteristi sono sempre stati musicisti un po’ al margine, sono quelli in fondo al palco, poche foto, poco inquadrature. Per la prima volta sembra invece che i batteristi abbiano avuto finalmente lo spazio che meritano. Com’era e com’è la tua vita da batterista? Sempre dietro o qualcuno comincia a notarti? Hai sofferto anche tu dell’onnipotenza di chitarristi e cantanti, idolatrati e vezzeggiati da tutti?

Diciamo che non rientro nella categoria dei batteristi “esclusi” dalla scena perchè il mio modo di suonare, e ovviamente la cresta, attirano parecchio l’attenzione, anche se molte volte le persone valorizzano più quello che la performance. Quando andate a vedere una band che suona dal vivo ricordatevi che quel batterista che sta dietro tutti gli altri è in realtá il motore e sostegno di tutto, quando battete le mani o saltate è per il ritmo che lui sta suonando. Se riuscite a fare questo e muovete anche la testa vuol dire che lo sta facendo davvero bene.

Come sta il tuo pollice? Pochi giorni fa ho visto una foto delle torture a cui è stato sottoposto. E’ dovuto al fatto che suoni in due band in contemporanea (Ovovov + Johnny e Millenium Bug)? Quanto è faticoso? Doppie prove, doppia scaletta e doppi concerti.

Purtroppo per il mio pollice oltre alle mie due band suono in molti altri progetti. L’infortunio è dovuto a un periodo di riposo di una settimana in vacanza che si è fatto sentire non appena ho ripreso in mano le bacchette, ma ormai è quasi guarito. Più impegni si hanno e più si fatica, ma sono uno che cerca di fare il più possibile al meglio. Amo la musica, ed è per questo che la fatica si trasforma in divertimento.

Parliamo delle tue band. Partiamo dagli Ovovov + Johnny, musica punk rock, un singolo uscito da poco (Scusa ma ti chiamo troia), tra poco rivelerete la copertina del vostro primo album che uscirà ad ottobre. Ci puoi dare qualche anticipazione di quello che ascolteremo?

L’album che ascolterete è il risultato di un lungo lavoro che finalmente siamo lieti di potervi presentare. Il nostro punto di forza sono i testi che, accompagnati dall’esplosivitá degli strumenti, si impattano su colui che ascolta lasciando un messaggio ben chiaro. Il genere che suoniamo si associa al Punk Rock ma è in realtà un insieme delle tendenze che accomunano i membri del gruppo. Vi suggerisco di venirci a vedere dal vivo per a riuscire a valorizzare al meglio il nostro lavoro!

Fate punk rock … quindi il punk non è morto? Da quello che ho visto io il punk rock è uno dei pochi generi che continua a resistere e che si batte per non soffocare nella marea indie-alternative fatta di risvoltini e rock annacquato. E anche il pubblico continua ad apprezzare.

Ce la mettiamo tutta per trasmettere quello che i nostri idoli hanno trasmesso a noi. Non si tratta di suonare Punk, si tratta di suonare musica viva, non soggetta alla commercializzazione e alla censura che la societá di oggi ci impone. Là fuori ci sono un sacco di band che si battono per questo, e vi invitiamo a supportare anche loro.

Millenium Bug, la tua seconda band. Qui ti dedichi al rock. Gruppo che è partito come omaggio al rock dei bei tempi e che ora ha deciso di scrivere anche pezzi propri. Quanto sarà difficile rimanere nel vero rock? Vi farete trascinare verso la poca qualità di alcune band odierne o cercherete di trasmettere la stessa durezza e potenza del vero rock a cui avete reso omaggio fino ad adesso? 

Faremo del nostro meglio per non deludere le band che prendiamo come riferimento. Crediamo tutti nella musica, e vogliamo rendere omaggio al genere che suoniamo rimanedo fedeli a quello che abbiamo sempre ascoltato mettendoci tutta la nostra passione ed esperienza. La strada sará difficile, ma noi non molleremo. Attualmente stiamo giá lavorando sul secondo inedito, e credo che tra non molto li porteremo sui palchi.

Il Rockin’1000 ha avuto effetti positivi sulle due band? Siete stati chiamati per qualche data dopo essere stati visti nel video? Successo effimero o punto di partenza?

Il Rockin’1000 ci ha permesso di farci conoscere ed ascoltare da persone di tutto il mondo, tan’è che con gli Ovovov + Johnny abbiamo stabilito dei contatti con dei fan stranieri! È stato sicuramente un bel trampolino che sfrutteremo al meglio, e poi chissà, magari questo evento avrà ancora molto da darci!

Ok, probabilmente speravi di non sentire questa domanda, ma è assolutamente d’obbligo. Quanto ci metti a tirare su quella cresta? Ti preferisci con la cresta o con capigliatura “a riposo”?

Ahahahah me l’aspettavo! Con il grande aiuto e la grande pazienza di mia madre ci impiego solamente 15 minuti per fare quella a pinna di squalo. Per quella tutta unita ci vuole un po’ di più anche se preferisco l’altra perchè la vedo molto più personale, come se fosse il mio logo. Mi preferisco con la cresta perchè è così che mi vedo quando mi guardo allo specchio, ma ovviamente per il lavoro e la famiglia ci vuole anche il capello a riposo!

Ancora grazie per averci concesso tempo e grazie per il tuo entusiasmo in quel video, continueremo a seguirvi e a supportarvi. Come vuoi concludere questa intervista? Vuoi lanciare un messaggio al pubblico rock/punk rock?

Voglio parlare per tutti i musicisti, di qualsiasi genere: non smettete mai di credere nella vostra musica, verrete criticati e ostacolati da molte perosone, ma questo significa che quello che fate lo state facendo bene, e poi un giorno, se non avrete smesso di crederci, arriverá il momento in cui verrete ripagati di tutta la fatica che avete fatto. Mai smettere di sognare, per chi non ci crede, andate a vedere “Learn To Fly – Rockin’1000“.

A cura di Valentina Ferrari

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