Intervista a L’ORA X

L’ORA X è la nuova band dei fratelli Gabriele e Ilario Mangano. Alternative rock/metal orgogliosamente in italiano, chitarre potenti e un genere ispirato dai grandi nomi del new metal anni ‘90 come Korn, Limp Bizkit, Nonpoint, Adema e Deftones senza tralasciare le influenze di band italiane del calibro di Timoria e Linea 77.

La potenza del sound si mescola prepotentemente con dei testi che non hanno nulla a che vedere con la violenza, con la protesta o con il denigrare il prossimo. L’unica cosa che cambierà il mondo è l’amore, in tutte le sue forme. #LoveWins.

Noi della redazione di Ondalternativa abbiamo rivolto due domande a Gabriele mangano per fare il punto della situazione e scoprire qualche dettaglio in più sull’album di debutto e sulla band

 

01. Ciao ragazzi, come nasce l’idea del progetto L’ORA X?                                                                  

GM: Ciao a tutti! Il progetto nacque inizialmente come una mia avventura solista, idea velocemente abbandonata per quanto riguarda questo album in particolare. Poi in un periodo di pausa dal nostro progetto principale abbiamo deciso di rispolverare queste tracce e dare vita ad una vera e propria band, al momento composta solo da me e mio fratello.

 

02. Perchè “Sottovoce”?

GM: Sottovoce parla di emozioni forti, quelle che si sussurrano a pochissime persone o addirittura, a volte, a se stessi. Nonostante la rabbia delle tracce, il messaggio è molto intimo.

 

03. Sappiamo che siete anche i fondatori degli Yattafunk! Quanto ha contribuito questo dettaglio nel sound dei L’ORA X?                                                                                                                                   

GM: Sono due progetti estremamente differenti sia come genere che come sound. Ci ha sicuramente aiutato a crescere come musicisti però, sia tecnicamente che professionalmente nei rapporti con l’etichetta, le eventuali agenzie di booking e le varie interviste. E comunque da sempre qualsiasi progetto porto avanti è sempre accompagnato dalla sapiente chitarra di mio fratello.

 

04. Sottovoce è il vostro album di debutto! Come stanno andando le critiche, traete qualcosa di utile da quelle negative (se ce ne sono state)?

GM: Critiche negative, ovviamente qualcuna ce n’è. Alcune sono molto costruttive, altre sono palesemente guidate dai gusti personali e lasciano un pò il tempo che trovano. Ma sono veramente soddisfatto nel poter dire che la percentuale di recensioni negative è veramente bassa.

 

04. A cosa è dovuta la scelta di inserire un brano di Lucio Battisti (Non è Francesca) in chiave L’ORA X?                                                                                                                      

GM: Battisti è uno dei più grandi artisti che il nostro paese abbia mai avuto. Talmente geniale da poter riadattare qualsiasi suo brano in qualunque modo, arrangiandolo in chiave metal, reggae, punk e cosi via. Avrà sempre qualcosa di unico.

 

05. Avrà un seguito il progetto L’ORA X? O termina con Sottovoce?                                                            

GM: Al momento abbiamo appena rinnovato la line-up degli Yattafunk e siamo in sala prove pronti a far studiare i brani di “Yattafunk Sucks” ai nuovi arrivati. Poi, si incontra tanta gente, chissà.

 

06. Dateci un parere sulla discografia italiana!                                                                                              

GM: E’ un parere del tutto personale chiaramente: la discografia italiana è pericolosamente povera in questo momento. Mi sembra di non vedere più addetti ai lavori a caccia di idee vincenti ma l’esatto opposto. Cercare qualcuno che dia all’ascoltatore la melodia più semplice e commerciale che possa esistere, per andare sul sicuro. E’ ovvio che in un panorama del genere difficilmente qualcuno finirà nella storia come ci sono finite band del calibro de Le Orme, Pfm, Timoria o lo stesso Battisti.

 

07. Come giudicate il vostro cammino musicale fino ad ora (prendendo in considerazione sia Yattafunk che L’ORA X)?                                                                                                 

GM: E’ stato ed è un cammino molto difficile. E’ complicato uscire dalla mischia proponendo qualcosa di particolare, l’offerta è poi troppa rispetto alla domanda e tanti bravi artisti che navigano nell’underground rischiano di non poter arrivare in nessun modo all’orecchio di potenziali fans che potrebbero apprezzare il progetto. Con gli Yattafunk, che grazie all’utilizzo della lingua inglese sono più “internazionali”, ci sono meno difficoltà rispetto a L’ORA X ma parliamo sempre di rimanere nell’underground ovviamente. Per essere gloriosamente mainstream bisogna tornare alla domanda precedente.

 

08. Cosa consigliereste ad una giovane band per farsi strada nel migliore dei modi?                                   

GM: C’è poco da fare: dedicare ogni energia, ogni idea e ogni entrata economica solo al progetto che si vuole portare avanti. Tutto subito non esiste, la folla sotto ai primi palchi non esiste, le persone che ti chiedono dove possono trovare disperatamente il tuo album non esistono. Esiste la fatica e il sudore, poi i risultati, se la band vale, in un modo o nell’altro arrivano. Mai arrendersi alle prime difficoltà, nè alle seconde, nè alle terze.

 

09. Bene ragazzi siamo in dirittura di arrivo, salutate i lettori di Ondalternativa!                              

GM: Grazie alla redazione e a tutti coloro che hanno dedicato qualche minuto per leggere questa intervista. Ci vediamo in giro, o su tutti i social network.

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