Intervista Raintown

Un alternative rock band italiana che ha davvero impressionato nel 2015? Io voto i piemontesi Raintown, autori in “Ocean” di qualcosa che va a sposarsi perfettamente con ciò che va per la maggiore negli States. E ora, eccoli qui in questa piacevole chiaccherata!

Nella mia recensione ho detto “E’ il classico disco che anzi, potrebbe mettere in difficoltà una band nel momento in cui si deve pensare al suo successore”. Vi trovate d’accordo con questa visione delle cose?

Ciao! “Ocean” è sicuramente un disco molto complesso, ma quando abbiamo iniziato a scriverlo non abbiamo praticamente mai pensato al suo post… Questo non ci ha dato nessun limite o blocco, tutto scorreva e si incastrava a pennello! Quando arriverà il momento del suo successore possiamo solo sperare che il lavoro sia naturale e scorrevole come lo è stato per lui!

Del vostro disco ho apprezzato soprattutto la sua onestà artistica: nessun richiamo trendy né tantomeno ruffianate di ogni sorta, avete puntato dritti all’alternative rock riuscendo a trovare un compromesso tra old e new school. Come si è giunti a “Ocean”?

“Ocean” è il risultato di un lavoro sicuramente intenso ma come vi dicevamo prima, piuttosto naturale. Le prime sessioni in sala prove, il sound, la composizione e gli arrangiamenti scorrevano in modo liscio e continuo. Il background musicale di ognuno di noi è diverso ma siamo tutti accumunati dalla matrice rock. Ci siamo lasciati andare nella composizione senza curarci di nulla. Ognuno proponeva la sua idea e se piaceva alla band veniva sviluppata, altrimenti, serenamente accantonata. Forse è stato questo a rendere “Ocean” particolare, il fatto che abbiamo deciso di scrivere pensando prima a quello che piaceva ai Raintown e poi a quello che sarebbe potuto piacere ad un ascoltatore.

Rispetto a molte band odierne capaci di tagliare drasticamente gli assoli voi invece li avete inseriti senza alcun timore. Immagino quindi siate tutti fan dell’ondata Hard Rock ‘80s o mi sbaglio?!

Il nostro Matteo alia “Z” (chitarra) è sicuramente fan di alcune band che hanno dominato gli 80’s cosi come per noi ma, sicuramente, ognuna delle ultime quattro decadi ci ha portato musicisti e band che ci hanno indubbiamente influenzato e portato verso determinate scelte stilistiche!

Altro punto a favore è sicuramente la cura prestata a tutto: dall’immagine al look finendo ovviamente al lato artistico. Quanto sono importanti questi aspetti per i Raintown?!

Per quanto riguarda le scelte musicali, l’artwork e tutto il lavoro inerente al disco abbiamo senza dubbio lavorato con un’attenzione maniacale su ogni particolare. Per quanto riguarda il look è importante ma fino ad un certo punto: diciamo che preferiamo rendere curato nei minimi dettagli un album, un brano o un artwork e far passare in secondo piano il look!

Quanto è stato utile arrivare oggi a un progetto ambizioso come il vostro dopo anni passati in progetti metal/alternative?!

La provenienza da vari progetti dagli stili molto differenti tra loro ci ha davvero aiutato a rendere questo progetto e il nostro “Ocean” denso delle più svariate sfumature. Ormai ne siamo certi, è importantissimo aprire il più possibile la mente alla musica in ogni suo genere e cercare di capirne i punti. Questo ti porta ad una percezione sicuramente più matura e consapevole di quello che vuoi scrivere/comporre.

Cosa vi rende orgogliosi di “Ocean”?

Davvero tutto! Siamo felicissimi che il disco sia stia guadagnando il suo piccolo spazio tra le persone, la stampa e la critica in generale. Molti si stanno avvicinando a noi dopo aver ascoltato “Ocean” e chiaramente è il risultato a cui puntavamo. “Ocean” è l’epilogo di quasi due anni di nascita, sviluppo e lavoro dei Raintown e siamo davvero fieri del modo completo in cui siamo riusciti a portarlo a termine!

In molti hanno citato la corrente artistica staunitense, e nonostante tutto penso di essere d’accordo, specie nei nomi citati: Alter Bridge in primis. Sono loro la fonte ispiratrice primaria dei Raintown? Cosa vi colpisce maggiormente di loro?

Gli Alter Bridge, insieme ad altre band quali Shinedown e Sevendust sono band di un calibro superiore. Rientrano sicuramente tra le preferenze musicali di alcuni di noi ma non abbiamo mai voluto prefissarci l’obiettivo di emularli ma l’essere influenzati è inevitabile! Il fatto che il nostro sound venga accostato a band di questo livello non può che renderci onorati.

Come nasce un vostro brano?

Nasce in maniera piuttosto classica! Viene proposto in fase embrionale sotto forma di riff di chitarra, pianoforte o basso e se colpisce i gusti della band inizia il lavoro dello sviluppo che porta poi al pezzo completo. Successivamente curiamo in modo maniacale l’arrangiamento. Quest’ultimo punto viene purtroppo preso molto sottogamba dalle band emergenti quando invece è davvero fondamentale!

La voce ha sicuramente influito non poco sulla buona riuscita del disco. Come si è giunti a una simile performance e quanto è stato divertente lavorare su pezzi così vari con una timbrica così potente e adattabile?

L’arrivo del nostro cantante Angelo è stato sicuramente una “manna dal cielo”. Sentivamo il potenziale dei nostri brani man mano che uscivano e volevamo a tutti i costi un cantante che li portasse al top. La ricerca della voce è stata davvero estenuate ma alla fine siamo riusciti a trovare la voce perfetta per i Raintown… E che voce! Ladies and Gentleman Angelo Bordonaro!

Avete un accentuato gusto melodico che vi ha portato a scrivere belle ballad ma al tempo stesso non disdegnate la potenza del rock. Qual è la vera anima dei Raintown?

L’anima dei Raintown è trasparente come la pioggia. Scriviamo ciò che più ci ispira lo facciamo in modo sincero e senza fronzoli. Ci piace la melodia, ci piace il ritmo e ci piacciono le cavalcate quindi suoniamo senza remore. L’anima dei Raintown è questa.

Cosa state ascoltando oggigiorno?

Un sacco di roba! Contemporanee e non! Spaziamo dal rock al metal per passare al pop e alla musica classica.Impossibile davvero rispondere con precisione!

2016: Cosa vi aspetta?

Live, live, live e ancora live. Speriamo davvero di poter suonare “Ocean” il più possibile e il più lontano possibile!

Un saluto ai lettori?

Grazie a tutti ragazzi e grazie anche a voi di Ondalternativa! Continuate a seguirci sulla nostre pagine Social e vi aspettiamo tutti a un nostro live.

A cura di Golem

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