Kaufman – Le tempeste che abbiamo

Tracklist:
01. Alieni
02. Modigliani
03. Il manifesto struggente di giovani vampiri
04. Astronauta
05. Santa Kryptonite
06. Cacciatori di zombie
07. Un Aprile immaginato
08. Il fiore del Loto
09. La mia piccola rivoluzione francese
10. Gotham
Ci sono dischi che potresti spiegare in un paio di parole. Decantarne le doti in maniera perentoria senza temere troppe smentite. Non succede troppo spesso o, nella maggior parte dei casi, capita quando quell’album proprio non va giù. E poi ci sono dischi che, belli oltre ogni ragionevole dubbio, avresti voglia di parlarne per ore. Ma poi non riesci a trovare le parole. 
E’ il caso de “Le tempeste che abbiamo”, riuscitissima ultima uscita dei Kaufman. Un disco che è al contempo fragile e dirompente, cattivo come il migliore degli amici e affascinante come lo sconosciuto con cui passi improvvisamente ore a discutere di tutto ciò che più ti preme. Un disco che ti scava nel profondo, costruito su melodie che si fanno largo tra i pensieri e calamitano l’essere. C’è il pop, c’è una new wave emozionale, c’è tutta la rabbia e la rassegnazione del sentirsi fuori posto. Negli immaginari fantastici, tra alieni, Gotham, vampiri, zombie, c’è tutta la voglia di rifugiarsi in una realtà estranea a quella che siamo costretti ad affrontare. 
Tutto è limato, misurato, amabilmente incastonato in un disegno di cui senti di far parte.  La mano e collaborazione attiva di Alessandro Raina si sente. Così come si sentono le melodie che, già negli anni scorsi, erano state recuperate da band come Baustelle e Non Voglio Che Clara.
E se ci trovassimo di fronte ad un nuovo fenomeno della musica nostrana?

Recensore: Captain Eloi

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