Kraftwerk, manca poco alla data di Verona

Kraftwerk, manca poco alla data di Verona

Con la loro immagine, la loro musica, le loro idee, le loro innovazioni musicali e non solo hanno rivoluzionato la storia della musica mondiale dal 1970 ad oggi, merito della concezione artistica e del rapporto tra macchina e uomo e la sua analisi. Mancano pochi giorni al concerto più atteso, prestigioso, tecnologico dell’estate italiana, l’esperienza tridimensionale live di Kraftwerk!

 

KRAFTWERK – 3D – SHOW
25.07.16 | ARENA DI VERONA
Piazza Bra, 1 – Verona | Evento Facebook

 

Quello dei Kraftwerk del 25/7 all’Arena di Verona sarà uno dei concerti più affascinati e importanti dell’estate italiana. Un’unica data italiana per la band che più di tutte, seconda forse solo ai Beatles, ha cambiato e rivoluzionato le regole e il concetto della musica contemporanea, influenzando in passato e tuttora la gran parte degli artisti/musicisti di tutto il globo, facendo dell’elettronica e dei computer dei veri strumenti musicali, al pari di chitarre, basso e batteria…

Quella partita dai Kraftwerk nel 1970 fu una vera rivoluzione. Nella cornice di quello che è uno dei templi della cultura e della musica senza tempo, i Kraftwerk arriveranno con il loro spettacolare show in 3D, un modo unico e coinvolgente per godere di quello che è a tutti gli effetti uno degli show più tecnologici e suggestivi in circolazione nel 2016. Chi l’ha visto nei teatri nella versione invernale lo racconta come una vera e propria esperienza sensoriale, tra musica e immagini che, grazie al 3D, sembrano investire l’ascoltatore in platea e sulle gradinate. Il suo essere speciale già normalmente si amplifica ancora di più in uno spazio incredibile come quello dell’Arena di Verona.

I Kraftwerk sono senza nessun dubbio una delle band più importanti e influenti della storia musicale mondiale, come lo furono e sono The Beatles, The Rolling Stones, The Who e Led Zeppelin. Innovatori, osservatori e assolutamente artisti-pionieri nel loro concepimento della musica come forma d’arte in primo luogo, i Kraftwerk hanno dedicato la loro carriera alla scoperta e alla ricerca della musica attraverso i computer e l’elettronica, dedicando i loro dischi ad aspetti della vita dell’uomo, sempre visto con l’occhio freddo della tecnologia, ma umano.

Dall’uomo macchina (The Man Machine del 1978) allo scorrere del tempo reso più veloce dai mezzi di trasporto che si stavano diffondendo alle masse (dalle automobili con Autobahn del 1974 ai treni con Trans Europe Express del 1977), passando per l’energia nucleare di Radio Activity (1975), e ancora per i manifesti della “computer music” di Computer World (1981) ed Electric Cafè (1986) per chiudere con l’ultimo lavoro di inediti in studio “Tour De France Soundtrack” del 2003. Quest’ultimo ovviamente diventò la colonna sonora della più importante manifestazione ciclistica mondiale. “Tour De France Soundtrack” fu anticipato nel 1999 dal brano “Expo 2000” commissionato come colonna sonora per dell’Esposizione Universale di Hannover del 2000. I Kraftwerk sono diventati dagli anni ’70 ad oggi il migliore esempio di come rappresentare il rapporto tra uomo e macchina, un rapporto che i 4 musicisti di Düsseldorf hanno spiegato, analizzato e reso accessibile anche ad un pubblico lontano dall’arte e dalla ricerca sonora.

Kraftwerk vuol dire tecnologia e lo show che i quattro paladini della musica elettronica porteranno sul palco dell’Arena di Verona è unico quanto complesso: a ogni spettatore verranno consegnati degli occhiali 3D brandizzati ad hoc per l’evento, che, durante il concerto, permetteranno al pubblico di immergersi nello show e osservare le animazioni 3D, dall’enorme schermo a LED (14mt x 6mt) posizionato alle spalle dei quattro, e, una volta finito lo spettacolo, fungeranno da gadget ricordo. Tecnologia anche per le tute a led luminose che i Kraftwerk indosseranno sul palco.

Legati all’Italia sin dai loro esordi, i Kraftwerk decisero di far ripartire il loro Minimum Maximum tour da Venezia nel 2005 come omaggio alla loro prima italiana, avvenuta appunto a Venezia nel 1978 (di cui è ancora visibile un documento), anno in cui i 4 teutonici stupirono il pubblico Italiano di Domenica In, all’epoca presentato da Corrado, che al termine dell’esibizione tentò di intervistare i manichini seduti tra il pubblico. Ancora nell’81 parteciparono al programma RAI Disco Ring condotto da Jocelyn con il brano Pocket Calculator in versione italiana.

Ma la musica dei Kraftwerk ha avuto negli anni tantissime rivisitazioni, omaggi, citazioni. Tra cover e pubblici attestati di stima dei più grandi artisti mondiali da Bowie a Depeche Mode, da Bjork a Stockhausen, dai Joy Division/New Order alla scena elettronica più influente di Aphex Twin, The Orb, Carl Craig e Underworld. I Kraftwerk sono stati e continuano a essere un vero e proprio faro nel concepimento e nella realizzazione di ogni “musica elettronica”. La loro influenza è talmente forte e le loro canzoni tanto influenti e ormai sottopelle, che non è raro trovare cover bizzarre dei loro brani, che hanno avuto grandissimo successo, come la versione latina di Señor Coconut di The Robots, oppure il metal dei Rammstein o l’electro-pop di Zoot Woman (progetto del produttore di Madonna Stuart Price), fino alla new wave di Siouxie & The Banshees e le sperimentazioni classiche dei Balanescu Quartet. Ma la lista potrebbe davvero essere infinita.

La formazione attuale della band di Düsseldorf è composta da Ralf Hütter (unico membro originale), Henning Schmitz, Fritz Hilpert e Falk Grieffenhagen, che negli anni hanno preso il posto degli altri storici componenti Florian Schneider, Wolfgang Flür e Karl Bartos.

 

www.kraftwerk.com

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