Krank – Un posto dove nasconderci

La delicatezza tagliente di Samuele Bersani che incontra il sound elettrico dei Subsonica. Questa la prima impressione che si ha ascoltando Un posto dove nasconderci, il nuovo lavoro del cantautore maceratese Lorenzo Castiglione, in arte Krank, uscito lo scorso 25 dicembre. Un bel regalo di Natale per l’ex Drunken Butterfly, che da tempo aveva deciso di lasciarsi alle spalle il progetto post-punk elettronico del gruppo per intraprendere la carriera solista. E finalmente, dopo un primo debutto nel 2016 con Ink Nerd Lead, Krank realizza un album che,  seppur molto deve all’esperienza musicale maturata in questi anni, è pur vero che tanto arriva in risposta ad un’esigenza espressiva più intima e personale.

Sia dal punto di vista musicale che nel song-writing, infatti, l’album è il risultato di una ricerca attenta legata a livello concettuale dal fil rougedell’abbandono, espresso e vissuto nelle sue varie declinazioni come qualcosa che ci porta ad essere soli ed inermi difronte alle spietate leggi della vita, in cerca di un posto in cui nasconderci per l’appunto. Per quanto riguarda l’assetto sonoro, l’attenzione prestata alla scrittura dei testi trova un suo controbilanciamento in ritmiche che incastrano minimalismi elettro-acustici (come nel tormento scandito dal pianoforte solenne di “In Preghiera” e in “Ora” o per le chitarre delicatamente arpeggiate di “Sogna ancora”) a vertigini elettroniche (pensiamo ad esempio a “Calma intorno” e “Madre”), passando per sinuose derive ambient (“Sogna ancora”, “La tua adolescenza”) o passaggi spigolosi in stile kraut (“Vedrai”, “Un posto dove nasconderci” ne sono piena espressione).

Il tutto però filtrato dalla filigrana dell’inquietudine in un viaggio attraverso le atmosfere cupe di un decadentismo sonoro quasi alienante, ma mai troppo assoluto. Una claustrofobia che dilaga, ma che non fa soccombere; un’accettazione amara ma non vinta. Gli spiragli di luce ci sono e ce li lascia vedere di tanto in tanto con quelle modulazioni sonore calde ed avvolgenti che si inseriscono negli squarci taglienti delle parole che canta.

Infine, un buon lavoro, curato e ben eseguito, per certi aspetti lievemente monocorde, per altri variegato il giusto che basta per non renderlo troppo uniforme a se stesso.

 

Tracklist:

  1. Le vie del mare
  2. Sogna ancora
  3. La tua adolescenza
  4. In preghiera
  5. Mare nero
  6. Un posto dove nasconderci
  7. Ho provato ad Amarti
  8. Vedrai
  9. Ora
  10. Calma intorno
  11. Madre

 

A cura di: Francesca Mastracci

6.5

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