Let’s Go Sunshine – The Kooks

Ho conosciuto i The Kooks nel 2006, quando uscì il loro primo album “Inside In/Inside Out”. Anche se all’epoca furono un po’ oscurati dal debutto degli Arctic Monkeys, ho adorato canzoni come “NaÔve”, “She Moves in Her Own Way” e “Ooh La”. E anche il secondo album “Konk” conteneva perle come “Always Where I Need to Be”, “Do You Wanna?” e “Shine On”. Dopo il 2008, però, la loro stella inizia ad appannarsi.

I successivi due dischi, “Junk of the Heart” del 2011 e “Listen” del 2014, non erano assolutamente all’altezza dei precedenti e anche quest’ultimo non fa eccezione. “Let’s Go Sunshine” può anche esser visto come un album solido, ma non sono i The Kooks che conosco e che amo, non c’è niente di rivoluzionario o sperimentale, come se l’ispirazione fosse improvvisamente scomparsa.

Luke Pritchard (voce e chitarra), Hugh Harris (chitarra e synth), Alexis Nunez (batteria) e Peter Denton (basso) hanno ancora un buon successo in Gran Bretagna e continuano a salire sui palchi di festival importanti come il Reading and Leeds Festival, forse più merito del loro splendente passato che del loro fosco presente. Mi sento di segnalare solo “All The Time”, un pezzo indie-pop perfetto per i live, e “Honey Bee”, una dolcissima ballata d’amore.

In generale si tratta di un disco piuttosto noioso, paradossalmente composto da canzoni allegre e spensierate, ma che scorrono via come un’unica traccia monotona e ripetitiva. Ci vorrebbe più coraggio, più spregiudicatezza, più audacia, più voglia di osare e di sperimentare. Se sei un sopravvissuto alla scena indie degli anni ’00, non c’è niente di nuovo che ti lascerà a bocca aperta. Dai The Kooks è giusto aspettarsi qualcosa di più!

 

Tracklist:

1. Intro
2. Kids
3. All the Time
4. Believe
5. Fractured and Dazed
6. Chicken Bone
7. Four Leaf Clover
8. Tesco Disco
9. Honey Bee
10. Initials for Gainsbourg
11. Pamela
12. Picture Frame
13. Swing Low
14. Weight of the World
15. No Pressure

 

A cura di: Claudio Molino

5.0

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