L’Ira del Baccano – Paradox Hourglass

Li conosciamo da un pezzo, li abbiamo visti da poco di spalla ai Samsara Blues Experiment per un concerto doppio (sold out) in cui presentavano proprio questa loro nuova creatura. Hanno praticamente demolito il locale, piallando i presenti con mascella calata e bloccata in modalità raccogli mosche per l’incredulità.
La band è cresciuta moltissimo dalle volte in cui li avevamo visti su altri palchi romani. Potenti, psichedelici quanto serve, capaci di far ruggire i propri strumenti con un sound torrido e progressivo, sfruttano momenti rallentati in cui dirige solo la sezione ritmica (Paradox Horglass Pt. 2: No Razor For Occam) che dapprima ricorda passaggi à la Zappa e poi Calibro 35 (sì, non fate quella faccia, è proprio così).

Alessandro “Drughito” Santori – guitar-direction and architecture of Baccano, Roberto Malerba – guitar-synth, Sandro “fred” Salvi – drums e Ivan Contini Bacchisio – bass, formano l’Ira del Baccano nel 2006. Originariamente il nome scelto fu LOOSIN’o’FREQUENCIES (con all’attivo un mini cd prodotto da Paul Chain), successivamente si trasformano un poker strumentale cambiando moniker in quello che leggete ora.
Ammaliati dal doom dei Black Sabbath e dalla psichedelia ’60-’70 (che va dai Pink Floyd agli Hawkwind e affascinati dal prog risoluto dei Rush) producono questo nuovo capitolo intitolato Paradox Hourglass.
Quattro lunghe suite che a nostro modesto avviso servono da rampe di lancio per i live sempre diversi in cui si vola alti attraverso i flussi psicotropi della jam.
Il pezzo meno riuscito a nostro avviso è il terzo, simil R.A.T.M., ma è solo una misera opinione, valida come tante altre.
L’unico ostacolo da superare è la critica che sicuramente verrà mossa alla band, rintracciabile nel passaggio dal precedente songwriting, più viscerale e diretto, a questo nuovo cerebrale e tortuoso. Le strutture sono ideate da una complessa strutturazione interna. Questo potrebbe esser considerato, da qualche genio della polemica, come una sorta di freddezza calcolata che non si addice al calore espresso nei precedenti lavori e soprattutto alla dimensione live. Nulla di più lontano dalla realtà, lasciateli perdere sono emissari mandati avanti dal nuovo vecchio (indie) che avanza.

Tracklist:

  1. PARADOX HOURGLASS – Part 1(L’Ira Del Baccano)
  2. PARADOX HOURGLASS – Part 2 (No Razor for Occam
  3. ABILENE
  4. THE BLIND PHOENIX RISES

 

A cura di: Vulver

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