Live Report Parkway Drive


PARKWAY DRIVE, EMMURE, THE WORD ALIVE, STRUC/TURES

Trezzo sull’Adda,
27 novembre 2012 @ Live Club

Serata speciale per i patiti del metalcore!
Un nubifragio di distorsione e suoni pesanti si tiene in quel di Trezzo sull’Adda: Parkway Drive e Emmure accompagnati da Structures e The Word Alive.

Col primo gruppo, i canadesi Struc/tures, siamo su un versante più pesante, che lambisce il death: quando iniziano a suonare non c’è ancora tantissima gente e, complice anche suoni un po’ approssimativi, scaldano sì la gente ma senza mettere in campo quel quid in più che forse ci si aspettava; una proposta comunque onesta che va affinata, continuando su un binario che va oliato meglio.
Sinceramente mi aspettavo una band emo-core (sia per via dell’aspetto che per quanto avevo ascoltato sulla rete), invece i The Word Alive mi hanno piacevolmente sorpreso in quanto, nonostante le inevitabili vocals pulite e le parti “sintetiche” (non presenti nel concerto del gruppo precedente), sono riusciti ad essere coinvolgenti e riusciti a strappare consensi ad un pubblico che probabilmente li vedeva con sospetto.
I suoni migliorano e anche la gente presente comincia ad aumentare, pronta per gli Emmure, un gruppo che abbiamo già avuto il piacere di ammirare più volte negli ultimi anni sul suolo italico.
Frankie Palmeri, singer della band, sale sul palco da capitano della sua accolita metalcore e subito esce dalle casse una valanga di suono ribollente, pesante e che non lascia spazio a discussioni di sorta: questo gruppo è cresciuto in maniera esponenziale, grazie anche a prove energiche come questa. Da notare la presenza del nuovo batterista, che si rivela potente e preciso per fornire la giusta trama ritmica a questi campioni del metalcore.
Ma ecco che è giunto il momento atteso dai più (nonostante molti fossero qui anche per gli Emmure): forti di un album devastante come l’ultimo “Atlas”, gli australiani si presentano davanti a una sala strapiena, con un palco in cui fa bella mostra uno sfondo su cui verranno proiettati filmati, immagini e logo del gruppo più una spianata di faretti che da dietro creano giochi di luce apprezzabilissimi.
E’ una cavalcata furiosa quella dei ragazzi del surf: partenza con le prime due tracce (intro e “Old ghosts/new regrets”) dall’ultimo CD e il pubblico è attonito di fronte alle forze della natura che stanno sulle assi del palco, prima che “Sleepwalker”, dal precedente platter, dia un’altra sciabolata sui corpi presenti nelle prime file. Tecnica, precisione e rabbia la fanno da padrone in un live dei Parkway Drive, un gruppo che può accontentare gli amanti di vari generi. Logicamente viene privilegiato l’ultimo sigillo della combriccola di Byron Bay ma le incursioni nel passato, a pescare fra gli ormai classici pezzi del gruppo come “Romance is dead” e la conclusiva “Carrion”, testimoni di quanto anche i Parkway Drive siano progrediti così come è cresciuto il pubblico che segue Winston McCall e soci.
Ok, ammetto di avere un debole per loro ma tirando le somme è stata una serata all’insegna della buona musica pesante che non può che avere accontentato tutti.
Speriamo di rivedere tutti questi gruppi presto di nuovo dalle nostre parti.

PARKWAY DRIVE

Sparks

Old ghosts/new regrets

Sleepwalker

Karma

Wild eyes

Boneyards

Romance is dead

Deliver me

Dark days

Swing
Idols and anchors

Blue and the grey

Encore:

Home is for the heartless

Carrion


LiveReport a cura di Meskio

un ringraziamento a Rosario @LiveNation

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