Live Report Ulver

Live Report Ulver all’Artificiere Almagià a Ravenna
Dopo il grande successo del 3 Giugno nella suggestiva cornice del Labirinto del Masone a Parma gli Ulver hanno intrapreso un tour europeo invernale per promuovere il nuovo EP “Sic Transit Gloria Mundi” uscito l’11 Novembre per ora solo in formato digitale. Tre le tappe italiane: una a Milano, una a Roma e l’ultima a Ravenna rispettivamente i giorni 22, 23 e 24 Novembre.

ulver2La cornice è quella del Transmissions Festival, evento culturale arrivato quest’anno alla sua decima edizione e che si svolge dal 24 al 26 Novembre, facendo del concerto degli Ulver di fatto l’evento inaugurale del festival. L’Artificiere Almagià si presenta con un posto di dimensioni ridotte ma estremamente affascinante con le sue mura di mattoni e le sue colonne che regalano un’atmosfera industriale con un sapore di lontano classicismo. Proprio come l’ultimo album della band norvegese “The Assassination of Julius Ceasar”. Il locale si riempie lentamente e quasi senza accorgersene, il pubblico è molto variegato e si vedono t-shirt metal di Motorhead e Dimmu Borgir, segno che gli anche se la band norvegese ha abbandonato da anni le proprie radici black metal sono comunque in grado di affascinare i fan di vecchia data. L’ambiente è diviso in due parti separate da una pesante tenda per gestire in economia le performances della serata, performances gestite da uno staff tecnico eccellete. Prima degli Ulver infatti si sono esibiti sul secondo palco prima i Tiresia (progetto drone/doom di Bruno Dorella, già in forza a Ronin, Bachi da Pietra e OVO) e poi Bus De La Lum, pseudonimo dell’artista visuale Nico Vascellari adottato sia per le arti visive che per queste esibizioni noise. Sul palco principale invece si esibisce, Stian Westerhus, chitarrista sperimentale norvegese e membro degli Ulver per questo tour che si esibisce in una performance toccante e irrequieta alternando momenti melodici cantati in falsetto a rabbiose distorsioni sintetiche.

Verso le 23:00 gli Ulver fanno la loro entrata in scena pochi membri alla volta lasciando per ultimi il già citato Stian e il carismatico leader Kristoffer Rygg. Con un beat ossessivo i nostri aprono le danze con “Nemoralia” la prima traccia dell’ultimo LP. Subito si viene catapultati nell’atmosfera che con un crescendo di intensità impregnerà tutta la serata: ritmi ripetitivi e cadenzati, suoni sintetici eterei, laser e illustrazioni luminose a sottolineare e tal volta commentare le canzoni suonate. In quella che sembra un rito mistico impregnato di postmodernismo vengo alternate immagini esoteriche, iconografica storica (colonne antiche, un’elmo romano, un gladio) e moderna (la White House). Significativa in questo contesto è l’esibizione di “1969” brano che tratta tra i delitti della Manson Family dove ci viene mostrato un racconto visivo che parte dalla stella a cinque punte simbolo della magia e delle qualità spirituali umane che va a ribaltarsi formando il noto pentacolo associato al satanismo che moltiplicandosi va a formare le stelle della Stars and Stripes americana. La band prosegue il concerto suono per intero “The Assassination of Julius Ceasar” e il nuovo EP. Dopo la chiusura con una lunga e ipnotizzante “Coming Home” Kristoffer e soci tornano sul palco dopo le richieste del pubblico per regalare un’ultima canzone, “The Power of Love”, una cover dei Frankie Goes to Hollywood inserita nel nuovo EP che sembra quasi scritta apposta per concludere il set, come se gli Ulver volessero dirci che i simboli, le storie e i drammi che ci hanno raccontato finora siano serviti a darci una chiave di lettura per una delle forze più discusse sia dalla storia che dai culti mistici: l’amore.

In apertura:

Tiresia
Stian Westerhus
Bus De La Lum

Scaletta Ulver:

Nemoralia
Southern Gothic
1969
So Falls the World
Rolling Stone
Echo Chamber (Room of Tears)
Transverberation
Angelus Novus
Bring Out Your Dead
Coming Home
(ENCORE)
The Power of Love (cover dei Frankie Goes to Hollywood)

 
A cura di: Marco Andreotti

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