Madness – Full House (The Very Best Of Madness)

Sento il bisogno irrefrenabile di esordire subito dicendo che recensire un disco dei Madness Ë una vera pura figata!
(…Chiedo subito scusa per l’utilizzo del termine “figata”, per le altre due volte che lo userÚ nel corso di questa recensione e per la digressione forse inutile che in effetti avrei potuto anche non fare!…)
Ma procediamo!
42 canzoni inserite in rigoroso ordine cronologico che a prima vista possono sembrare l’indizio evidente di un “Greatest Hits” troppo ridondante e autoreferenziale.
In realtà il percorso artistico della band di Camden è talmente articolato e aggrappato a ben più di una singola decade che il loro numero ne risulta forse comunque giustificato.
Una band che affonda le proprie radici nel panorama punk-ska della fine degli anni ’70, ma che è stata anche capace di inanellare poi tutta una serie di successi ininterrotti fino ai giorni nostri.
Pur fedeli alla loro linea dandy, i Madness hanno saputo modellarsi alle nascenti sonorità synth-pop degli anni ’80 prima e a quelle alternative dei successivi ’90.
Come pochi altri gruppi vantano infatti una produzione legata alla propria identità iniziale, mai svanita e sempre espressa, ma capace anche di arricchirsi di spunti sempre nuovi nel corso degli anni.
Sia i fan della prima che della seconda e terza ora, potranno apprezzare un disco che ci mostra una band in forma talmente smagliante da potersi permettere un album mirabile persino nell’artwork curato dall’artista Paul Agar!
La tracklist dell’album spazia dal classico dei classici “One Step Beyond”, alle linee melodiche pi˘ convenzionali e pop di pezzi come “My Girl”, “Embarassment” o “Tomorrow’s”, fino alle note pi˘ humour di “Bed and Breakfast Men” e “Baggy Trousers”, pezzi che sarebbero attuali anche nel panorama musicale di oggi.
Nel disco si trovano suoni “calypso” come in “Wing of Dove” e più raffinati come in “Yesterday”, ma soprattutto non mancano quelli scanzonati di classici immortali come “It Must Be Love”, “House of Fun” e soprattutto “Our House”.
Anche nelle canzoni più recenti che gli appassionati della prima ora guarderanno con minor interesse, si ritrova comunque quella carica tipica dei pezzi più noti e che riescono a mantenere il livello qualitativo dell’album decisamente alto e tracce come “Simple Equation”, “Girl Why Don’t You” o “Dust Devil” ne sono infatti riprova.
Un disco che in buona sostanza risulta un degno manifesto di un gruppo che più che una band è un vero e proprio monumento britannico.
Dimenticavo,…figata (e uno!), figata (e due!)

 

Tracklist:

1. The Prince
2. One Step Beyond
3. My Girl
4. Bed and Breakfast Man
5. Night Boat To Cairo
6. Madness
7. Baggy Trousers
8. Embarrassment
9. The Return of The Los Palmas 7
10. Grey Day
11. Shut Up
12. It Must Be Love
13. Cardiac Arrest
14. House Of Fun
15. Driving In My Car
16. Our House
17. Tomorrow’s (Just Another Day)
18. Wing Of A Dove
19. The Sun And The Rain
20. Michael Caine
21. One Better Day
22. Uncle Sam
23. Yesterday’s man
24. (Waiting For) The Ghost Train
25. Sarah’s Song
26. Lovestruck
27. Johnny The Horse
28. Deep Fed Fred
29. Simple Equation
30. Girl Why Don’t You
31. NW5
32. Dust Devil
33. Forever Young
34. Sugar And Spice
35. My Girl 2
36. Never Knew Your Name
37. Now Can I Tell You?
38. Misery
39. La Luna
40. Mr.Apples
41. Can’T Touch Us Now
42. Another Version Of Me

 

A cura di: Simone Grazzi

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