Man With A Mission – Dead end in Tokyo

Si chiamano Man With A Mission e sono una band alternative rock giapponese formatasi a Shibuya nel 2010 e, prima di parlare del loro nuovo EP “Dead end in Tokyo” è di dovere fare una breve introduzione su questo gruppo davvero originale e bizzarro.

La leggenda narra che in tempi antichi un professore pazzo di nome Jimi Hendrix diede vita ad un gruppo di cinque esseri aventi sembianze umane ma con teste di lupo che all’epoca non avevano nulla a che vedere con la musica, ma venivano usate da persone malvage per adempiere a malefatte di ogni genere. Un bel giorno però il professore si rese conto che le cose stavano prendendo una brutta piega e cosi decise di spedire i cinque lupi nella fredda Antartide per punizione. Passarono i secoli e le cinque creature ormai ghiacciate usarono il loro tempo per ascoltare tutti i tipi di musica che venivano suonati sull’intero pianeta e decisero cosi che, quando sarebbero riusciti a liberarsi, avrebbero fatto musica anche loro. Sette anni fa, a causa dell’effetto serra, i cinque lupi riuscirono finalmente a scongelarsi e uscire dall’inferno di ghiaccio scegliendo il Giappone come loro destinazione per iniziare il lungo viaggio musicale… con una missione.

Il disco di cui andiamo a parlare è il loro primo firmato Epic Records, un mix di rock, pop, elettronica e qualche elemento di house music buttato lì insieme con altri generi, qualcosa che in pochi sono in grado di fare, il tutto fuso con cura nei dettagli, a formare qualcosa di sorprendente.

Mi sento in dovere di evidenziare in modo particolare il brano che da’ il nome al singolo “Dead end in Tokyo” che con i suoi ritmi hard rock combinati ad un sound elettronico e dance, rende il pezzo fluido e di facile imprinting, insomma uno di quei pezzi che dalla prima volta che si ascolta ha la facoltà di incollarsi alle meningi fino a farle esplodere. Sfondo a questo caotico mix di perfette frequenze c’è proprio lei, la frenetica Tokyo, capitale del paese del sol levante, hub di varie culture ed etnie che vanno e vengono ogni giorno e che portano alla città quel suo essere inconfondibilmente magnetica. Luci e musiche che solo lì si possono trovare, dove la gran parte degli stranieri sprovvisti di acume non percepisce però tutti i lati oscuri, quelli che la città mostra solo ad attento osservatore. Ed è proprio di questo che “Dead end in Tokyo” parla: un posto dove se non si sta attenti si finisce in trappola, dove i ricchi cercano di inculcare i loro ormai decadenti stili di vita ai più poveri che si aggrappano alla vita come se non ci fosse un domani, o a tutte quelle persone che si trovano lì con la speranza di poter realizzare i propri sogni, ma che molto probabilmente un giorno poi si sveglieranno e si renderanno conto di essere finiti in una buca dalla quale sarà difficile uscirne.

Un pezzo davvero da manuale e degno di nota, cantato per intero in inglese (a differenza delle altre tracce dove per metà è il giapponese a fare da protagonista) e che mi ricorda molto dei pezzi dell’album “Killer Sound” dei britannici HardFi. Le tracce che si susseguono sono tutte molto particolari e ognuna con un carattere ben definito, ma vi basterà ascoltarle per capire ciò che intendo, vedrete che non ne rimarrete delusi. I MWAM hanno decisamente sfornato un EP che si avvicina davvero alla perfezione, un tocco di aria fresca a fondere tutti gli stili toccati e donare finalmente qualcosa di nuovo al panorama musicale pop/rock internazionale.

Tracklist:

  1. Dead End in Tokyo
  2. Hey Now
  3. Brave It Out
  4. Raise your flag
  5. Seven Deadly Sins
  6. Dog Days
  7. Survivor – live from The World’s On Fire Tour
  8. Give it Away
  9. The World’s On Fire

 

MAN WITH A MISSION line-up:

  • Tokyo Tanaka (vocals)
  • Kamikaze Boy (bass)
  • Jean-Ken Johnny (vocals and guitar)
  • DJ Santa Monica (DJ)
  • Spear Rib (drums)

 

A cura di: Tatiana Granata

 

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