Matt Elliott nuovo album

Matt Elliott nuovo album

Si intitola “The Calm Before” il nuovo album di Matt Elliott, disponibile in edizione digitale dal 5 febbraio e in formato fisico dal 4 marzo 2016.

 

Dal momento che stiamo celebrando il 20esimo anniversario dell’uscita di “Semtex” dei The Third Eye Foundation, uno degli album drum & bass più influenti dei nostri tempi, è quantomeno doveroso parlare della carriera del suo compositore, Matt Elliott. Matt non aveva nemmeno 16 anni quando ha deciso di interrompere gli studi per dedicarsi totalmente alla sua passione per la musica, trovando un lavoro nel famoso negozio di dischi Revolver e esibendosi come dj nei club di Bristol anche se ancora non aveva nemmeno l’età per poterli frequentare. Inoltre, prima che questa presentazione diventi troppo noiosa, va anche detto che è un artista professionista da oltre 20 anni, richiesto da John Peel per le sue BBC session, messo sotto contratto dalla Domino Records nel 1997, contattato da Tarwater, Blonde Redhead, Mogwai, Ulver, Thurston Moore e tanti altri artisti per remix e collaborazioni. È stato uno dei pochi artisti coinvolti nella reunion dei Silver Apples ed è andato in tour con loro negli States, ha collaborato con Yann Tiersen nel 2010 e ha suonato centinaia di show in UK, Germania, Francia, Giappone, Grecia, Italia, Spagna e Portogallo. Ha inoltre partecipato ai più grandi e importanti festival come il Primavera e Tanned Tin in Spagna, Incubate e Le Guess Who nei Paesi Bassi e all’All Tomorrow’s Parties in Inghilterra.

Ma adesso torniamo alla musica dato che il nuovo album di Matt Elliott, “The Calm Before”, il suo settimo, uscirà in versione digitale il 05 febbraio e in formato fisico il 04 marzo 2016. Matt ha chiamato ancora una volta David Chalmin alla produzione e i musicisti già presenti nel suo precedente “Only Myocardial Infarction Can Break Your Heart” (2013) per realizzare sei nuovi capolavori. Sebbene si possano considerare queste nuove tracce come un logico proseguo del suo precedente lavoro, un ascoltatore attento saprà apprezzare il grande lavoro dietro alla musica e al contenuti dei testi, cogliendo una volta per tutte l’arte di Matt Elliott. I virtuosismi di una chitarra folk influenzata da paesi Europei e mediterranei, brani che iniziano con melodie quasi sospirate per riempirsi di tempeste sonore, la sua voce profonda e forte che raggiunge nuovi apici canori e il suo modo anticonvenzionale di fare musica vengono fuori perfettamente. Ma si dovrebbe considerare la poesia di Matt come un’arte a parte. Abbiamo provato a chiedergli di sviluppare i temi di queste nuove canzoni ma Matt odia parlare dei suoi testi, preferisce lasciare i significati dei brani aperti all’interpretazione. Ma abbiamo preso tutti e tutto ciò che Matt ama e li abbiamo messi insieme in una stanza minacciandolo finché non ha finalmente ammesso ciò che si nasconde dietro i brani di “The Calm Before”.

“The Calm Before si riferisce naturalmente all’espressione ‘the calm before the storm’ (la quiete dopo la tempesta). La canzone in sé parla di quei momenti della vita sconvolti da una tempesta, che sia essa una circostanza, una persona o un mix di sensazioni, turbolenze, problemi che si trascinano, ma una tempesta porta anche qualcos’altro con sé, pulisce e rischiara l’aria e può spingerti verso nuove situazioni”. Matt Elliott è stato educato in una comune religiosa e come tanti altri nella stessa situazione, ne è uscito profondamente e psicologicamente turbato. ‘The Feast of St. Stephen’ è una canzone introspettiva sui suoi pensieri di bambino e sulle pressioni psicologiche, gli abusi e le manipolazioni presenti in tutti i gruppi sociali delle organizzazioni religiose. Per lui “‘I Only Wanted to Give You Everything’ non ha bisogno di spiegazioni, il testo è chiaro e la musica esprime le frustrazioni del rifiuto. ‘Wings & Crown’ è una canzone su coloro che corrono sul filo della precarietà del loro potere. Si tratta di perdere la grazia di Dio o anche del desiderare che un qualche politico corrotto decada”. Non ha senso sottolineare che il soggetto potrebbe rifarsi anche a qualche artista egotista, e come spesso accade, la canzone potrebbe parlare di Matt stesso. Matt continua: “‘The Allegory of the Cave’ si rifà alla celeberrima allegoria della caverna di Platone e se non la conoscete probabilmente dovreste alzarvi e fare una passeggiata nel deserto… ma seriamente, l’allegoria parla dell’umanità in relazione al grande universo e a ciò che giace oltre il limite. Platone afferma che l’umanità è come un uomo in una caverna con le mani incatenate mentre l’universo è proiettato sui muri della stessa, e siccome l’uomo vede delle ombre ma è impossibilitato a girarsi, può solo indovinare cosa rappresentino. La canzone è una passeggiata esistenziale, siamo solo un branco di cellule? Cosa fa andare avanti le nostre menti dopo la morte?” Da agnostico Matt risponde che semplicemente non possiamo saperlo. Nel suo fascino tipicamente pessimistico considera l’alternativa di tornare in vita per ripetere tutte le sofferenze e il dolore già affrontato e il vuoto eterno ugualmente tragiche. Questo ragazzo sembra non essere mai felice.

Con “The Calm Before” Matt Elliott ha creato un altro capolavoro, aggiungendo un altro prezioso tassello al suo mosaico di musica folk contemporanea.

 

www.facebook.com/mattelliottthirdeyefoundation

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