Movin’K – Waitin’ 4 the dawn

Dopo l’ultima fatica targata 2014, ovvero Park Your Butt, tornano sulle scene nazionali i Movin’ K. L’occasione è rappresentata dalla release del quarto (e alquanto subliminale) album dal titolo Waitin’ 4 The Dawn. La line-up odierna si presenta con i suoi due fondatori Francesco “K” Epiro (voce, piano, tastiere, loops), Salvatore Gagliano (chitarra), Maria Rita Briganti (voce), Riccardo “L” Sostene (basso) e Federico Mongelli (batteria) ai quali si sono affiancati molteplici artisti a supporto di un progetto molto sentito e decisamente improntato alla misticità dell’essere umano.

Presentato come viaggio spirituale, Waitin’ 4 The Dawn è decisamente un salto nel passato (con le sue sonorità che attingono a piene mani dal prog rock da primi anni ’70), contaminato dalla modernità di synth analogici, loops e tastiere a rafforzare un apparato più elettronico, uno scenario auditivo diviso in quelli che la band definisce tre atti: Caduta, Viaggio e Liberazione. Discograficamente parlando, questo LP. risulta molto personale, Epiro ripercorre infatti tappe fondamentali della sua vita tramutandole in nota e riuscendo nell’intento di comunicare ai suoi ascoltatori quello che è il sentimento profondo al quale ognuno dovrebbe attingere: la ricerca costante della nostra Luce.

Contrariamente ai lavori precedenti, le 14 tracce di Waitin’ 4 The Dawn permettono ai Movin’ K di miscelare una buona dose di hard rock senza dimenticare il fine, o meglio, il viaggio intrapreso non solo come band ma come semplici esseri umani spinti da un’attitudine, la musica, che funge da strumento principale per donare vibrazione alla gente. Tra il sacro e il profano, i valdostani sono gli sperimentatori di una cultura in costante movimento verso l’universo divino. Non perdeteveli.

01. In the silence of the night
02. Against
03. Faded
04. Animal
05. Walked
06. Disturbed
07. Beyond
08. Wild M.F.
09. Some trains never come
10. All is quiet in my heart
11. Frailty
12. Find your way
13. Ghost
14. The dream is over

a cura di: Giuseppe a.k.a UnderGround Reflex

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