Neko at Stella – Shine

Tuffarsi ebbri di birra nelle acque del Mississippi, alzare la testa per riprendere fiato e ritrovarsi di colpo nel deserto del Mojave!
Questo è il nuovo disco dei “Neko at Stella”!
Un viaggio che inizia nel delta blues e che risale la corrente fino alle torride temperature delle lande vuote del desert-rock.
Nel nuovo assetto a trio, la band fiorentina formata da Glauco Boato (chitarra e voce), Jacopo Massangioli (batteria e percussioni) e Roberto Pecorale (organi e piano elettrico) ha dato alla luce un disco che merita voti alti sin dalla sua prima traccia!
“Shine”, uscito il 24 novembre scorso, a 4 anni di distanza dal disco d’esordio, è un album granitico e diretto che riparte proprio da dove i ìNaSî si erano fermati e cioè da quel blues delle origini, grezzo, rozzo e sporco che qui si arricchisce di fragori “desert” e galleggiamenti shoegaze.
Un disco registrato in presa diretta e totalmente in analogico presso gli “Oxygen Studios” di quel Paride Lanciani formatosi alla corte di sua altezza Steve Albini!…E scusate se è poco!
E, lasciatemelo dire, ce ne fossero di dischi così!
Orgasmo per le orecchie! O come direbbero i cugini d’oltralpe “le Petite mort”!
Le atmosfere del disco sono dilatate, rumorose, cupe e la voce di Glauco le attraversa in un’oscurità totale, inquieta, fino ad un finale che si fa etereo e pacato.
Ma riavvolgiamo il nastro!
Si parte con “White”, una bordata di slide guitar che ti arriva in faccia senza preavvisi.
Il viaggio continua sulle note di “A soul full of dust”, dove le atmosfere si fanno Tarantiniane e la temperatura già elevata continua ad aumentare.
“The desert come”, traccia 3. Ritmi ipnotici ed echi di chitarra per 6 minuti e 56 secondi che scivolano via senza che ce se ne renda davvero conto.
Non parlate al conducente e non perchÈ questi si potrebbe distrarre, ma perché vi potrebbe prendere a pugni in faccia! Il viaggio Ë ormai iniziato e non ci si ferma più!
Traccia 4, “Devil to Pray”. Il ritmo rallenta.
Tutto sembra fermarsi, ma del resto nei viaggi ogni tanto ci si deve fermare per sgranchire le gambe e mettere benzina nel serbatoio! Grunge! Tanto grunge!
“Last nite boogie”. Siamo già alla seconda parte del disco!
La velocità torna ad aumentare, ma rallenta di nuovo su “Put it down” dove il cantato, quasi sinistro, si insinua nelle pieghe di un altro pezzo che sa tanto di quella Seattle che continua a mancarci moltissimo! (…a me manca, non so a voi!)
E così siamo alla traccia numero 7, la penultima, “Victims”.
Sonorità acide e garage che ci traghettano verso l’ultimo capitolo di un disco che non Ë ancora finito e che già non vediamo l’ora di ascoltare di nuovo!
“Shine”, la title track. Quasi 7 minuti di un crescendo chitarristico dilatato ed etereo che si placa solo negli ultimi secondi.
A coronamento di un disco che merita decisamente tanti pollici rivolti verso l’alto abbiamo anche l’interessante lavoro grafico che l’artista fiorentina Giulia Mignoli aka “Lisca di Pescia” ha realizzato per l’artwork di copertina del disco.
A parte il mio voto finale mi sembra di aver tutto!

 

Tracklist:

1. White
2. A Soul Full Of Dust
3. The Desert Comes
4. Devil To Pray
5. Last Nite Boogie
6. Put It Down
7. Victims
8. Shine

 

A cura di: Simone Grazzi

8.0

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