Officine Bukowski – Il Primo Giorno d’inverno

Si intitola “Il primo giorno d’inverno” l’album d’esordio delle Officine Bukowski uscito lo scorso 15 novembre e prodottoda We are Next3.

Il nome della band “Officine Bukowski” lascia immaginare fin da subito l’idea musicale che ha ispirato la formazione di questa band, la quale si colloca nel mondo del rock alternativo come un “laboratorio” in cui la musica rock si mischia ai concetti del “realismo sporco” di Bukowski e quindi ad una visione della vita in cui i protagonisti vivono la strada, i sentimenti forti, le passioni e la sofferenza, che a volte selvaggia, può aprire la strada alla rinascita.

La formazione, nasce a Bergamo nel 2016 da un’idea di un’idea di Walter Viola,  batterista che dopo una lunga militanza con la sua precedente band,  il  Vuoto Elettrico, decide di dar vita all’attuale progetto al quale si sono uniti Debora Chiera, cantante nonché autrice dei testi, Paolo De Feudis, chitarrista che ha militato con i Tagua e gli Onirika  e Carlo Fabbrini al basso.

E’ proprio dalle esperienze e dalle influenze musicali molto variegate dei componenti della band – dal blues al post-rock con tracce metal, indie ed eletro rock –  che scaturisce una sound originale e che riesce a dare la carica, e che rende particolarmente interessante questo album.

Il primo giorno d’inverno si apre con “Anime”, pezzo che vede la collaborazione di Paolo Saporiti alla voce, il cui testo è una rielaborazione di alcune frasi celebri di Charles Bukowski; a questo brano introduttivo seguono pezzi quali “Chi era viola”, “Renée” o “Sabbie mobili”, pezzi nei quali il filo conduttore è il dolore legato a storie di vita spezzate: sono brani nei quali si soffre, si combatte con i sentimenti, con i turbamenti dell’anima che prima brucia, poi muore e infine rinasce.

Un album in cui il dolore è il carburante per il riscatto umano, una chiave per riscoprire l’animo, soprattutto perché non è un dolore fine a se stesso ma ha una componente di riscatto che si esprime nella resilienza alle difficoltà della vita capaci di fortificare l’animo nei momenti in cui “Anche con il cuore un po’ triste sai sorridere, anche con il cuore un po’ stanco hai fiducia in me..”.

E’ proprio questo il concetto del brano “il primo giorno di inverno”, che oltre a dare il titolo all’album si riferisce, per l’appunto, al giorno del solstizio invernale quando la primavera è ancora lontana e il sole, giunto nel suo punto di minor splendore, comincia la sua lenta ma inarrestabile rinascita conquistando giorno dopo giorno attimi di luce.

L’album si chiude con il brano “Zingara” in cui la band sperimenta suoni alternativi lanciandosi in sonorità urban-rap; pezzo che mette il luce le doti ecclettiche della band capace di sperimentare nuovi sound e generi musicali diversi.

L’album è molto ben strutturato e da il senso di un lavoro completo, in cui il talento della band si è arricchito di collaborazioni importanti come quella di Roberto Vernetti, noto al grande pubblico per la partecipazione a X-Factor nel 2009 (vocal coach di Claudia Mori e producer per Skin), a cui si aggiungono Gian Maria Accusani, voce e chitarra di Sick Tamburo e Prozac+ e Paolo Saporiti voce dei Todo Modo.

Un album che esprime un genuino alternativ rock, che sa coinvolgere l’ascoltatore nel mood della band grazie anche a testi i diretti e mai banali.

Un disco che consigliamo vivamente.

 

Tracklist:

  1. Anime
  2. Chi era Viola
  3. Giardino di tulipani
  4. IIprimo  giorno  d’inverno
  5. Neve
  6. Parlami ora
  7. Renée
  8. Sabbie mobili
  9. Solo te
  10. Zingara

 

A cura di: Matteo Grillo

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