PsychoKiller – Higher

Si sa, io odio le presentazioni troppo pompose e autocelebrative, proprio per questo quando ho letto il presskit di “Higher” degli
PsychoKiller ho storto il naso. I ragazzi di Torino presentano il loro album d’esordio con toni enfatici presentandolo come prodotto capace di catturare l’essenza del malessere del nuovo millennio (ansia, apatia, alienazione ecc…) concludendo con “PsychoKiller è l’umana sete di auto-tortura”. E quindi mi dispiace ma me l’hanno servita su un piatto d’argento. La vera tortura è stata ascoltare questo disco piatto e apatico come il mondo che i quattro ragazzi vogliono rappresentare, e fidatevi che non avevo nessuna sete di questa tortura.
Non vi è un brano che sia convincente, solo qualche riff accattivante mal incastrato in canzoni insipide. In questo senso forse si realizza davvero il loro intento poetico, questo disco infatti più essere preso a esempio di una generazione di rockettari italiani senza  anima e senza cuore che crede di poter far poesia cantando di malesseri sociali in inglese (mal pronunciato oltretutto) sopra a basi di chitarre, basso e batteria affatto originali o inventive. Un rock apatico trattato come uno standard da rispettare per non sfigurare di fianco a grandi nomi, un rock senza voglia di combattere. Sconsiglio caldamente.

 

Tracklist:

01 – Tidal Wave
02 – Live Your Life
03 – Higher
04 – Take Care of your Sun
05 – I Dream It All Night
06 – Blackhands
07 – Free To Choose
08 – In The Mood
09 – Under Pressure
10 – Could You Wake Up

 

A cura di: Cornelius

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