Schena – Canzoni ad Uso Interno

Dopo anni di gavetta, arriva finalmente l’esordio discografico del cantautore bolognese Schena con un album dal sapore un po’ retrò, immerso in tutta la sua essenza nella tradizione cantautorale italiana degli anni ’70 con un’impostazione essenzialmente acustica, tinta da venature folk. Si intitola Canzoni ad uso interno ed è un viaggio di riscoperta dentro se stessi, nella parte più incontaminata della vocazione artistica, quella che resta inespressa. Nel farlo, il cantante si è dichiaratamente ispirato a Ernesto Ragazzoni, poeta e giornalista piemontese vissuto agli inizi del XX secolo, influenzato dalla corrente artistica della Scapigliatura, secondo il quale le opere migliori che un artista riesca a compiere restano celate nell’inaccessibilità delle “pagini invisibili” dei loro cuori. Le canzoni ad uso interno che compongono il disco sono dunque un atto di recupero della parte più intima di queste pagine.

Il risultato è un lavoro introspettivo e denso, fatto di emozioni autentiche con una vena malinconica di sottofondo che percorre ogni nota. Non mancano momenti in cui l’atmosfera si fa più leggera e lascia sorrisi ironici nell’ascoltatore, come ad esempio già nel pezzo d’apertura, “Intro”, con tamburelli e fisarmonica a rendere il ritmo gitano e scanzonato. Lo stesso vale per pezzi come “Buchi nella sabbia” o per “Scarafaggio”, pezzo allegro e dinamico, composto da sequenze allitterative simili ad una filastrocca, con l’uso però di parole ricercate e mai banali. I capitoli più penetrati, però, sono costituiti da brani in cui Schena compie davvero un lavoro di scavo dall’interno, dove nostalgia e poesia si congiungono inestricabilmente. “Istinto di sopravvivenza”, ne è un esempio, con il piano a tesserne la struttura, regalandoci atmosfere fluttuanti nella parte finale. La tradizione cantautorale che traspira in ogni brano trova il suo picco in uno dei pezzi più riusciti di tutto l’album, “Dormi”, un respiro musicato che abbraccia lo sguardo sognante di Guccini e la delicatezza toccante di De André.

Canzoni ad uso interno tocca l’essenza e che si fa bello proprio grazie alla sua semplicità. Sicuramente la dimensione live sarà in grado di accentuarne la suggestione musicale, dando quella spinta in più che un po’ manca nel disco, e che rischia per questo di appiattire l’intero lavoro. Tuttavia, senza troppe ricercatezze e senza pretese alcune, Schena fa il suo esordio con un passo lieve, il quale, però, per chi ha occhio non può passare inosservato.

 

TRACKLIST:

  1. Intro
  2. Meglio così
  3. Giugno
  4. Buchi nella sabbia
  5. Dormi
  6. Istinto di sopravvivenza
  7. Scarafaggio
  8. Un’altra storia
  9. Non ci penso più a te
  10. Le stelle ridono di noi
  11. Canzone in una noce

 

A cura di: Francesca Mastracci

 

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