Schtick – Danny Goffey

Lo spirito dei Supergrass è ancora vivo e batte forte nel cuore di Danny Goffey, che di quel gruppo era il batterista. Se sei stato adolescente negli anni ’90, hai sicuramente ballato sulle note di “Alright” e probabilmente hai consumato il CD di “I Should Coco” dalle tante volte che lo hai ascoltato. Se invece non conosci i Supergrass, ti consiglio di recuperarli perché la band dei fratelli Coombes era veramente cool.

Ma torniamo al nuovo album di Daniel Robert Goffey (questo il suo nome per intero), che si intitola “Schtick” ed è maledettamente e meravigliosamente Britpop. A partire da “Buzzkiller”: il primo singolo ha una ritmica impetuosa che ti travolge come un fiume in piena e che ti spinge a cantare a squarciagola il ritornello. Negli anni ’90 sarebbe stata una sicura hit nei primi posti delle classifiche!

Non è da meno il secondo singolo, “Sick Holiday”, un brano pimpante e divertente che potrebbe essere la colonna sonora dell’estate di molte persone – perlomeno di quelle a cui piace bere, ubriacarsi e fare cose stupide. Per rimanere in tema Britpop in “Ancient Text” c’è un cameo di Brett Anderson, il leader degli Suede, ma nel disco troviamo anche Louis Eliot dei Rialto e Marley Mackey degli Insecure Men.

In tutte le undici tracce di “Schtick” sono presenti richiami al pop d’oltremanica, dai suoi Supergrass agli Oasis, dai Verve ai Blur, dai Pulp agli Elastica, solo per citare i gruppi pi˘ famosi di quel periodo d’oro.
Poi in “Let It Happen” ci sono echi dei Talking Heads, mentre “Psychomental” mi ricorda addirittura qualcosa degli of Montreal. E se “Cosmic Bob” mostra tutta l’abilità di Goffey come songwriter (ti appassionerai alla storia di Bob), l’album finisce con “Oh Yes, Hey Hey!”, una nota di dolcezza che ti far‡ venir voglia di ricominciare daccapo.

 

Tracklist:

1. Let It Happen
2. Ancient Text
3. Sick Holiday
4. Buzzkiller
5. I Can’t Leave It Alone
6. Psychomental
7. Cosmic Bob
8. 3 Day Bender
9. Television
10. I Am Done (Trying To Be Young)
11. Oh Yes, Hey Hey!

 

A cura di: Claudio Molino

 

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