Stanley Rubik – Tuttoècomesembra

Inquieti come il regista, enigmatici come il cubo. La loro identità è ben definita dal nomen omen che portano: un gioco di parole che unisce il nome del celebre regista Stanley Kubrick con quello del cubo magico con le facce ad incastro. Nasce così il power trio romano Stanley Rubik, tra la sovversione e il mistero, il gioco e la performatività. Questi anche gli ingredienti addensati nel loro ultimo lavoro, dal titolo emblematico Tuttoècomesembra, trascritto senza spazi tra una parola e l’altra, come un flusso di pensieri da gettare in faccia immediatamente tutto in un colpo solo.

Uscito lo scorso 11 gennaio per Metratron/INRI, l’album si compone di 10 tracce che fondono elettronica e new wawe, derive post rock con distorsioni math e campionamenti, sintetizzazioni progressive tra inserti harmonizer e perussività sincopate. I pezzi si snodano tra modulazioni ritmiche che si sviluppano in modo inaspettato ma si risolvono con naturalezza, seguendo un velo di malinconia che pervade l’intero lavoro e si coniuga con un’intensità esecutiva quasi teatrale.

L’aspetto performativo, basti pensare anche al titolo del disco, come già notato, è d’altronde una componente molto importante per il concept della band che si esibisce con maschere e che ha deciso di utilizzare immagini di tarocchi per rappresentare le varie sfaccettature di questo lavoro.           Loro la definiscono “un’esperienza immersiva e pervasiva” in stile “post electro” e sembra una definizione calzante, in effetti, senza essere troppo pretenziosa, ma decisamene abbastanza ambiziosa, questo sì.

Questa è decisamente la prova decisiva che consacra gli Stanley Rubik sul panorama nazionale. Si erano già fatti conoscere qualche anno fa, entrando in casa INRI nel 2015 con l’album Kurtz sta benee vincendo nel 2016 un contest indetto dai Marlene Kuntz per il migliore adattamento di “Lunga Attesa”. Il video del loro ultimo singolo estratto, “Kreuzberg” (celebre quartiere multiculturale di Berlino) si è aggiudicato il premio come miglior video autoprodotto al FIM 2018 con un cortometraggio diretto da Dario Di Gennaro e Laura Fazzi incentrato sul tema dell’altro, della diversità come ricchezza ma anche come inconciliabilità.

In sintesi, un prodotto ben arrangiato e ben ideato che li vede cresciuti musicalmente, ma con lo stesso piglio innovativo e rivoluzionario che li ha accompagnati sin dagli esordi. Bravi!

 

Tracklist:

1. Roberto

2. Agosto

3. I Mostri Di Bosch

4. Persona

5. Kreuzberg

6. Tempesta

7. A Cosa Stai Pensando?

8. Lungo Estese Orbite

9. Kintsugi

10. Monolite

 

A cura di: Francesca Mastracci

7.5

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