Stiff Little Fingers – Best Served Loud (Live at Barrowland)

40 anni di punk, crowd surfing, cambi di formazione di cui si è perso il conto, svolte reggae poco piaciute ai fan della prima ora e tanto sudore versato su palchi di mezzo mondo!
E ce ne sarebbe tanto e molto altro da dire per almeno tentar di raccontare la storia di questa band di Belfast che prima di assumere il nome attuale se ne andava in giro per l’Ulster a suonar cover chiamandosi “Highway star”.
Il disco, che raccoglie l’esibizione registrata a Glasgow il giorno del Saint Patrick Day davanti a un’orda di fan di generazioni diverse, ma tutte immerse nella stessa vibrante venerazione, parte con il primo singolo della storia dei Stiff, “Wasted life”, ed è subito chiaro che non siamo di fronte all’ennesima operazione nostalgica ben confezionata, bensì ad un live che riesce lucidamente a fissare l’ennesimo capitolo della storia di una band ancora in grado di regalare energia e sfrontatezza!
20 tracce che si scapicollano in picchiata, senza soste, senza mai voltarsi dietro e senza mai risparmiarsi neanche un piccolo briciolo di sudore.
Un cofanetto che raccoglie tutto quanto seminato negli anni, ma che non si preoccupa neanche più di tanto di dover fare il punto della situazione, dimostrazione questa di quanta voglia ci sia ancora nel voler calcare palchi su palchi. E questo non può che farmi provare “stima, tanta, tantissima stima”!
Da questo a dire che il disco sia poi qualcosa di imperdibile ovviamente ce ne corre!
…E ce ne corre anche abbastanza se devo dirla proprio tutta!
Certo per i veri fans del gruppo è un vero regalone con i fiocchi che non mancherà di presenziare in bella mostra sulla mensola di legno laccato dello studio, ma per chi non li conoscesse e fosse curioso di riscoprire questa parte di storia del punk europeo mi sento di consigliare ben altro, su tutti ovviamente i primi tre dischi, cioè “Infiammable Material” (1979), “Nobody’s Heroes” (1980) e “Go for it” (1981).
Se poi non siete di quelli snob, ma che amano invece i momenti di svolta, allora potete addentrarvi anche nella produzione successiva che rimane ad ogni modo ricca di momenti altamente alcolici anche se decisamente meno “infiammabili”.

Tracklist:

1. Go for it – Wasted life
2. Just fade away
3. Roots, Radicals, Rockers and Reggae
4. Guitar & drum
5. Nobody’s hero
6. Back to front
7. Barbed wire love
8. Listen
9. Doesn’t Make it alright
10. Silver lining
11. Guilty as sin
12. At the edge
13. Strummerville
14. My dark places
15. Fly the flag
16. When we were young
17. Tin soldiers
18. Suspect device
19. Gotta Getaway
20. Alternative Ulster

 

A cura di: Simone Grazzi

 

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