Swanz the Lonely Cat – Covers on my Bed Stones

Tutto di cover l’album solista del fondatore dei piemontesi Dead Cat in a Bag, al secolo Luca Andriolo, conosciuto come Swantz il gatto solitario (Lonely Cat) appunto. Un totale di dieci tracce piene di passione, fumo, nostalgie e sentimenti con anche risentimenti… insomma, tutto quello che fanno del folk e del blues, il Folk e il Blues.

Niente meno che la “Love me tender” di Elvis Presley ha il compito di aprire il disco, con un cantato che è più parlato: lento il ritmo e graffiante la voce, a metà tra un pianto d’amore e la confessione di un morente.

Decisamente country sono le atmosfere delle successive “Wayfaring Stranger” e “Peggy Sue got Married”, in cui protagonista è nuovamente il ruggito disincantato della voce di Swanz.

Molto commovente “the Eternal”, le cui atmosfere tristi e rassegnate si contrappongono alla successiva “All Along The Watchtower”, più dinamica ma ugualmente cupa, che si chiude con un urlo straziante.

Una sottile vena di speranza, come un filamento brillante in cielo senza stelle, appare tra le chitarre acustiche di “Thoughtless Kind”. La scelta della celebre canzone di Phillips, che racconta le amorevoli ultime parole di una madre a suo figlio, sembra essere dettata dal desiderio di ricordarci che, dal 1927 ad oggi, così come era prima e lo sarà dopo, l’amore di una madre è tutto per i propri figli. Il sapore rock old school di Nashville risuona in “For the Good Times”, sebbene anche in questo caso l’impronta sia tipica da cat che non è solo lonely, ma certamente anche stray.

Chiude il lavoro “Cold Cold Heart” di Hank Williams, un classico della musica country che dal 1951 ad oggi è stata rifatta e ricantata molte volte; scelta anche dal nostrano Luca Andriolo, la sua versione si spoglia delle note acute del genre cui appartiene, per abbracciare ancora una volta il blues.

La voce graffiante e roca di Swanz è perfetta per questa collezione matura e il vocalist dimostra una partecipazione incredibile a qualsiasi evento narrato dalle canzoni di qualcun altro, quasi rendendole proprie. Un album quindi che è sì di cover, ma che è personale e vissuto, in grado di immergere anche l’ascoltatore in un mondo fatto di intimità, talvolta dolce, talaltra troppo amara. Non confortevole, questo disco, ma decisamente bello.

 

Tracklist:

  1. Love me tender
  2. Wayfaring Stranger
  3. Peggy Sue got Married
  4. The Eternal
  5. All along the Watchtower
  6. Lovers
  7. Thoughtless Kind
  8. A Mother’s Last Words to Her Son
  9. For the Good Times
  10. Cold Cold Heart

 

A cura di: Gogo Wild

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