Thousand Oaks – Monsters Begetting Monsters

Ci troviamo di fronte a quattro skatepunkers di Roma che, sotto il nome di Thousand Oaks, debuttano con il loro “Monsters Begetting Monsters” firmato No Reason Records. La peculiarità però sta nel fatto che tra le fila di questa nuova formazione, si nascondano dei membri degli ex Jet Market, quindi non possiamo parlare di novellini della scena ne’ tantomeno di amatori allo sbaraglio.

Abbiamo tra le mani un album che, seppur composto di quattordici brevissime tracce, può tranquillamente dar del filo da torcere ad alcuni grandi della scena skate-punk.
Dalla prima “Dim Firmament” si capisce subito a cosa andremo incontro e di cosa siano capaci questi romani: sballo! Un platter dalle rifiniture in oro, dove un degno batterista non fa in tempo a introdurre un riff che un altro è già dietro che spinge rendendo le sue percussioni qualcosa di unico nel suo genere (in particolare, da notare l’uso che fa’ della campana come bridge riff, grandioso come pochi).

Chitarre al fulmicotone che a volte non snobbano nemmeno degli accenni metal e a chiudere il tutto, un ottimo cantato in inglese che vanta anche un buon uso del così detto gang vocal.
La traccia che spica di più forse è “Being The Chain Breaker”, con i suoi ritmi ad alti e bassi, un crazy shouting ed una carica da pugni in aria.
Un gran bel regalo per gli appassionati del genere che sono certa non rimarranno delusi dai Thousand Oaks.
All the best!

01. Dim Firmament
02. Sow The Wind
03. Reap The Whirlwind
04. Baptistina
05. Being The Chain Breaker
06. Yard Time
07. I Know Now Why You Cry
08. Life Eats Life
09. You Can’t Fight Fate
10. Poison Coated Empty Jar
11. Homecomings
12. Dredged Up Resemblance
13. Monsters Begetting Monsters
14. Nowhere To Hide

Recensione a cura di: Tatiana Granata

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