A Toys Orchestra – Lub Dub

A quattro anni di distanza dal precedente Butterfly Effect, fanno il loro ritorno sulle scene musicali i salernitani A Toys Orchestra, che spengono le prime venti candeline di carriera con un album, il settimo in studio, giunto a coronamento del loro percorso di maturazione artistica. Lub Dub è il titolo di questa nuova creatura (anticipata lo scorso marzo dall’omonimo singolo) e, nel presentarla, Enzo Moretto (leader della band) la descrive davvero come un essere animato dotato di pulsioni vitali. “Lub Dub”, infatti, è il suono del battito cardiaco, “un suono sordo, secco, ritmico, tribale” che ci accumuna nella grammatica delle emozioni essenziali facendoci sentire inesorabilmente parte di un tutt’uno connesso e panico.

Un disco che già a livello programmatico, dunque, si ripropone di immergere gli ascoltatori in una dimensione più intima ed introspettiva rispetto ai lavori precedenti. Le undici tracce che compongono questo lavoro si snodano infatti attorno all’essenzialità e alla modulazione ritmica che porta a progressioni con crescendo esplosivi in fase finale (come la già citata “Lub Dub”) o con irruzioni improvvise nel mezzo del brano a tracciare riprese e stacchi suadenti (come “Tiger Claw”, che graffia e nello stesso momento lecca le ferite che lascia). La dimensione principalmente acustica del disco si adagia su tappeti sonori tra strappi di synth ovattati (come nella traccia apripista “More Than i Need”) e l’emozionalità di ballad cupe e struggenti (come in “Someone Like You”, “Candies and Flowers”, in cui compare il soffio velato della voce di Ilaria, e la magnifica “Dance Lady Dance”, che a primo acchito fa pensare a quella poesia sonora agrodolce e immortale che è “Flightless Bird American Mouth” di Iron&Wine). Certo, però, non mancano ritmi caldi e sognanti con un tocco di blues (“My Body Is A Lie”) e melodie vivici che ispirano primavera e Kings of Convenience (i cori e i tamburelli di “Believe” e i fischiettii vivaci di “Show Me Your Face”) o lo spirito folk con cavalcate percussionistiche e clapping coinvolgenti (di “Take It Easy”).

Un lavoro molto ben organizzato, risultato della professionalità di una band che è all’attivo da anni ormai, senza mai travalicare la soglia della popolarità mainstream, ma crescendo sempre più passo dopo passo grazie alle proprie doti espressive, che magari non arriveranno a tutti, ma toccano corde dell’anima molto profonde. Delicato, emozionale e coinvolgente. Per concludere, orchestralmente meraviglioso.

 

Tracklist:

  1. More Than I Need
  2. Take It Easy
  3. Dance Lady Dance
  4. Tiger Claw
  5. Like a Matisse
  6. Show Me Your Face
  7. Candies And Flowers
  8. Believe
  9. My Body Is A Lie
  10. Someone like You
  11. Lub Dub

 

A cura di: Francesca Mastracci

8.5

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