Giuliano Dottori, Un Salto

Un salto, una nuova canzone. Registrata in 5 ore tra il 13 e il 14 novembre, pubblicata appena è stato possibile (oggi 25 novembre), “Un Salto” di Giuliano Dottori rappresenta la volontà dell’autore di lasciarsi guidare dall’urgenza artistica legata ad una canzone, perchè “Registrare e pubblicare subito è l’unica vera arma che un artista oggigiorno può imbracciare”.

 

In un panorama musicale italiano dove tutta la musica mainstream è ormai uguale a se stessa e la forma canzone ha fagocitato le canzoni, pubblicarne una “difficile e intensa” come “Un Salto” può sembrare quasi un suicidio discografico. Un video che non è un videoclip, che inizia con 17 secondi di nero e riporta solo alcuni passaggi del testo, una canzone che parte con un intro di piano dal sapore cinematico e rimane molto delicata e lenta per tutta la sua durata, con un testo denso e profondo che ci impone di riflettere sulle parole. Una canzone che va controcorrente, in modo quasi provocatorio. Una provocazione che forse darà una vita autonoma e coerente al pezzo.

All’insistenza del suo manager per scrivere una presentazione dal tenore “emozionale” che almeno potesse aiutarla nel momento del lancio sui Social, Giuliano Dottori risponde cosi: “Non ho niente di emo da dire riguardo a questo pezzo. Se posso dirla tutta, i post emotional mi hanno rotto le palle, soprattutto leggerli. So perfettamente che è ciò che funziona sul web e ci sono cantanti che ci hanno costruito una carriera, ma io non sono quella cosa lì, cioè faccio i post emo quando davvero ho qualcosa di emo da dire. Farli a comando dicendo cazzate non mi va proprio. Alla fine è solo una canzone. L’ho scritta nel 2011 e mi è venuta voglia, così di colpo, dopo cinque anni, di registrarla e pubblicarla. L’idea è proprio questa: registrare e pubblicare subito, che forse è l’unica arma davvero interessante che gli artisti possono imbracciare oggi. Nessun filtro, nessuna attesa, nessuna giornata a fare le correzioni. Due ore di lavoro domenica 13 novembre per registrare il piano e la voce. Tre ore lunedì 14 per sovraincidere basso, percussioni e mixare. Cercare la magia e non aspettare che evapori in una nuvola di autotune e synth, o ingabbiarla nella forma delle canzoni che “funzionano”. Una canzone non è una macchina che deve funzionare, non è un forno a microonde o uno spazzolino elettrico. Una canzone è pura magia.
Questa canzone si chiama “Un Salto”.

Guarda il video di Un Salto

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