30 Miles – Short Tales For Braves

Qual’è la cosa più importante di qualsiasi cosa per un musicista, prima degli esercizi estenuanti per raggiungere la tecnica, prima di andare in sala prove o investire soldi nella strumentazione?

Ascoltare musica. Nulla conta di più. Ascoltare dischi, mangiare musica e andare a concerti. Per essere musicista devi amare la musica. Non quella che suoni tu, quella dell’unica band a cui vuoi somigliare, devo essere aperto ad ascoltare senza pregiudizi. Salire in macchina e ascoltare qualcosa di nuovo, oppure mangiarsi quel cazzo di CD per la quarantesima volta fino a quando hai la nausea. Tutti i giorni. 

Il resto non conta un cazzo di niente, senza ascolti non resti umile, non impari niente, non ti confronti. 

30 Miles è una band che sa bene di cosa stia parlando. Pur sposando l’hardcore melodico di nuova generazione, si avverte una passione che spesso si perde nell’odiosa autocelebrazione di genere. Quella cosa insopportabile per cui tutti fanno indiscriminatamente la stessa merda, perché tutti vogliono riflettere della luce altrui.

Ascoltare invece significa che dopo aver scritto una canzone che pensi che sia una figata, senti qualcosa di meglio fatta da qualcun altro. È questo il segreto per fare musica, scoprire che c’è sempre qualcuno più bravo di te, che ti spinge a migliorare. O a mollare.

30 Miles dopo 8 anni è ancora sul pezzo.

La partenza con the Forest, onestamente, mi ha dato l’impressione di un disco che avrei lasciato nel cestino dei dimenticati appena finito il primo ascolto. Pacco. Brano dopo brano invece cresce l’attenzione, e le canzoni vivono di vita propria. Dalla fisicità di Candle Thief, in perfetto stile hardcore melodico, si passa ad atteggiamenti più riflessivi di Brotherhood Spirit, per tornare alla ricerca di impatto chitarristico come nella successiva Their Brain Upside Down.

7 brani in cui le capacità strumentali si misurano con la capacità di ascolto che la band sembra avere sul serio. I suoni molto potenti e moderni non occultano le dinamiche che la band sembra ricercare con molta perizia.

Le linee melodiche vocali, seppur ben prodotte e cantare con sapienza, sembrano invece restare un poco eteree, togliendo quella spontaneità che è dovuta al genere. In ogni caso un lavoro che si fa apprezzare per un migliaio di ragioni che se vi spiegassi vi rovinerei il motivo per cui state leggendo questa recensione: decidere se ascoltare questo disco.

30 Miles stesso lo dice nel suo nome: da ascoltare in viaggio mentre un cazzo di uragano sradica gli alberi lungo la strada.

Tracklist:

  1. The Forest
  2. The Candle Thief
  3. Brotherhood Spirit
  4. Their Brain Upside Down
  5. Painter On Panic
  6. The Illusionist
  7. The beasts

 

A cura di: Ffgallarati

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