Senna – Sottomarini

Sottomarini è il disco d’esordio del trio romano Senna. I fratelli Carlo e Simone (Senna), con Valerio Meloni, hanno riassunto un anno di esperienze vissute, di luoghi visti, di persone incontrate e conosciute, nelle 10 tracce che compongono questo album di intimo pop, registrato rigorosamente in analogico così come ci tiene a specificare la band stessa.
Le note dell’album lo descrivono come Indie-Pop, ma se me lo permettete, io il termine Indie non lo scomoderei per vari motivi. Primo perché è fin troppo inflazionato (…lo spiego meglio, ha rotto il caXXo!!!), secondo perché qui di indie non c’è assolutamente niente.
Sottomarini è un disco di musica leggera, della più classica tradizione melodica italiana che con gli anni ha si acquisito caratteristiche influenzate da altri generi musicali, ma che è e che rimane sostanzialmente un disco pop, ne pi˘ e ne meno.
La scena indie italiana è un’altra e sarebbe l’ora di dirlo una volta per tutte. (…cioè perché mi volete fare arrabbiare? E’ anche una bella giornata, non c’ho voglia su! Fate i bravi!)
Le sonorità sono morbide, lievi, malinconiche e lo sono con la stessa intensità per tutte le 10 tracce del disco.
Ci sono punti in cui l’intimità sale, cresce e ti rapisce maggiormente, come in “Addio alla città”, “Mignolo”, “Fiume” e “Uguale e diverso”, ma sostanzialmente “Sottomarini” è un disco che mantiene lo stesso tono emozionale per tutta la sua durata senza troppi sbalzi o variazioni.
E’ un disco fatto di ricordi, da ascoltarsi sul litorale di qualche spiaggia romana non troppo assolata e affollata.
10 canzoni che non vedono l’ora di essere ascoltate in piena estate e che aspirano ad essere colonna sonora di ricordi a venire. Ci riusciranno, ne hanno tutte le carte in regola.
In particolare, un pezzo come “Italifornia” suona già come singolo da ripetuti passaggi radiofonici. Degno di nota anche il video diretto dagli stessi componenti il trio. Un 4:3 molto lo-fi che da un lato richiama i videoclip anni ’90, ma che dall’altro risulta perfettamente in linea con lo stile narrativo degli anni ’10.
I testi, punto debolissimo di tante nuove produzioni di questi ultimi anni, sono ben scritti ed introspettivi. Certo non siamo di fronte a liriche che lasceranno il segno in maniera indelebile, ma funzionano e questa non è certo una cosa scontata. Anzi!
Sottomarini è un disco pacato, vuole esserlo e ci riesce.
Non ha squilli clamorosi e questo invece fa parte delle note meno liete. Nessuna canzone mi ha davvero fatto sobbalzare. Tutto troppo in linea con le molte cose ascoltate in questi anni e se da questo disco ci si aspetta di sentire qualcosa di nuovo o originale si rischia fortemente di rimanerne delusi. Io ad esempio, sotto questo punto di vista ne sono rimasto alquanto.
E’ pregevole e degna di nota la volontà di registrare l’intero album su nastro, “con un vecchio 8 piste salvato al mercatino dell’usato” così come si scrive nelle note di presentazione del disco, ma questa volta la “forma” ha abbondantemente superato la “sostanza” e a mio avviso sarebbe stato più importante il contrario.

 

Tracklist:

1. (punto e a capo)
2. Giulia
3. Agosto
4. Addio alla città
5. Mignolo
6. Le cose a metà
7. Fiume
8. (riavvolgi)
9. Italifornia
10. Uguale e diverso

 

A cura di: Ondalternativa

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