System of A Down tornano con due inediti “PROTECT THE LAND” e “GENOCIDAL HUMANOIDZ”

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DOPO 15 ANNI, TORNANO CON DUE INEDITI

PROTECT THE LAND” e “GENOCIDAL HUMANOIDZ

PER ACCENDERE I RIFLETTORI

SULLA GUERRA IN ARTSAKH E ARMENIA

DOPO I CONTINUI ATTACCHI DI AZERBAIGIAN E TURCHIA

 

La band ha avviato una raccolta fondi per sostenere la popolazione colpita

e le royalties provenienti dallo streaming e dalla vendita dei due brani

verranno destinate all’ARMENIA FUND

«Probabilmente siamo l’unica rock band che ha dei governi come nemici, l’unica rock band che è in guerra, ho scritto queste canzoni per sostenere il morale delle nostre truppe e degli armeni in tutto il mondo» Daron Malakian

Erano 15 anni che i SYSTEM OF A DOWN, una delle rock band più amate al mondo, certificata multiplatino e vincitrice di un Grammy, non pubblicavano nuova musica. Da anni i fan e la stampa parlavano di un loro possibile ritorno e di recente sono state fatte ipotesi su quando effettivamente sarebbero tornati in studio.

Oggi, venerdì 11 novembre, profondamente motivati dal conflitto scoppiato di recente tra Artsakh (Nagorno Karabakh) e Azerbaigian,quest’ultimo aiutato dalla Turchia e responsabile della più grande violenza che il paese abbia subito in 26 anni, i SYSTEM OF A DOWN – Daron Malakian (chitarre, voce), Serj Tankian (voce), Shavo Odadjian (basso) e John Dolmayan (batteria) – hanno rilasciato i primi due brani inediti dopo 15 anni: “Protect The Land” e “Genocidal Humanoidz“. Prodotte da Malakian, che ha anche scritto la musica e i testi, entrambe le tracce sono ora disponibili in digitale.

Le royalties provenienti dallo streaming e dalla vendita dei due brani sono destinate all’Armenia Fund.

È online il video di “Protect The Land

Perché pubblicarli proprio ora? Il mese scorso John Dolmayan, profondamente scosso dagli attacchi a sorpresa ingiustificati e dai bombardamenti di civili perpetrati da Azerbaigian e Turchia (la Turchia è stata responsabile del genocidio di 1,5 milioni di armeni nel 1915 e di oltre 100 anni di negazionismo), ha mandato un messaggio ai tre compagni della band: «Ho scritto ‘non importa cosa pensiamo l’uno dell’altro, non importa quali problemi ci siano stati nel passato, dobbiamo metterli da parte perché quello che sta accadendo è più grande dei System Of A Down e più grande di tutti noi … dobbiamo fare qualcosa per sostenere il nostro popolo’». Insieme, in una successiva call, tutti i membri del gruppo hanno espresso la stessa preoccupazione e convenuto sull’importanza vitale di aiutare in qualche modo, nel modo in cui conoscevano meglio: la musica.

«Le aggressioni e le ingiustizie continue contro il popolo armeno in Artsakh e in Armenia da parte dell’Azerbaigian e della Turchia sono una violazione dei diritti umani e un crimine di guerra – ha affermato Tankian Tutti noi System ci rendiamo conto che questa è una battaglia esistenziale per la nostra gente, quindi è molto personale per noi. Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento è che il mondo metta da parte la politica e sostenga l’Armenia sanzionando la Turchia e l’Azerbaigian e riconoscendo l’Artsakh».

Nel video di “Protect The Land” sono presenti filmati recenti delle proteste e dei combattimenti sul campo in Artsakh, rivisitati in modo molto personale. Come sempre, Odadjian ha prodotto il video musicale e ha curato la copertina e la grafica del progetto: «Volevo mostrare l’unione della nostra gente in tutto il mondo per una causa comune, illustrando il potere in numeri – ha spiegato – quindi abbiamo riunito persone di tutte le età e professioni che credono e lottano per questa stessa causa. Una cosa è avere un’idea, ma vederla prendere vita come è successo con questo video, è stato semplicemente incredibile».

Riguardo la registrazione di “Protect The Land” e “Genocidal Humanoidz“, Odadjian ha aggiunto: «È stato un vero piacere per noi essere di nuovo insieme in studio, molto confortevole e naturale, come se non fosse passato del tempo».

QUI l’intervista che hanno rilasciato in esclusiva a Rolling Stone USA

SOAD cover

Top, from Left:  Daron Malakian, John Dolmayan; Boffom, from Left:  Serj Tankian, Shavo Odadjian

Top, from Left: Daron Malakian, John Dolmayan;
Boffom, from Left: Serj Tankian, Shavo Odadjian

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