Salito agli onori della cronaca musicale come chitarrista del duo dei Bud Spencer Blues Explosion e come chitarrista in una miriade di esperienze parallele (Fabi Silvestri Gazzé, solo per citare la più recente), Adriano Viterbini produce questo disco dal sapore retro e dalle molte, moltissime partecipazioni in cui il blues, il soul e l’etnico si mischiano per dare vita ad un suono estremamente originale.
Ai pezzi più giocosi come “Tubi Innocenti” o “Tunga Magni” si alternano passaggi più trasognati come “Malaika” (brano keniota) o “Sleepwalk” dai lunghi suoni slide o più blues come “Solo Perle”, “Bakelite” e “Welcome Ada”. In un disco esclusivamente strumentale poi, risalta la cover di “Bring it on home” di Sam Cook, cantata da un Alberto Ferrari (Verdena) estremamente a suo agio nel ruolo e in grado di interpretare perfettamente lo spirito del brano.
Chiude l’album una versione strumentale di “Five Hundred Miles” di Joan Baez, in una versione malinconica che rifiorisce però sul finire.
Onesto e dalle sonorità ricercate e curate, nonostante sia nato quasi come un gioco, questo disco è un’altra grande prova di uno dei migliori talenti musicali Italiani.
01. Tubi Innocenti
02. Malaika
03. Bring it on home
04. Tunga Magni
05. Sleepwalk
06. Nemi
07. Solo Perle
08. Welcome Ada
09. Mongo Slack Key
10. Bakelite
11. Five Hundred Miles
Recensione a cura di: Pucc
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