Altro da me – Fuori il rospo

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Flaco Punx finalmente sputa il rospo! Il suo passato nei Punkreas? Omaggio agli amici Gerson? Una chiacchierata con Valentina ha scatenato una riflessione che alcuni potrebbero non condividere, qui vi riportiamo uno spunto di Flaco sul punk di oggi… e di ieri. Sta per iniziare il tour con la sua nuova band per promuovere “Coleotteri”, a quanto pare vedremo scintille sul palco e sui social grazie alle sue riflessioni fuori dal coro

Appartengo a una generazione e un tipologia di musicisti che ha sempre cercato di connettersi a quello che gli accadeva intorno per darne una lettura critica. Per dirla tutta, ho iniziato a suonare perché mi sembrava più facile comunicare idee tramite canzoni che tramite i discorsi o la politica. Era una pia illusione, lo dico subito. O forse era la colpevole ricerca di una scorciatoia. Fate voi.

Io mi limito a citare uno dei miei versi preferiti dei Gerson: “Capire l’illusione della strada più corta/ guarda dove ti porta” (Crocevia 666)
In ogni caso, se passasse di qui un fan di Motta o dei The giornalisti, dovrei confessargli che non darei una canzone di Bello Figo in cambio di tutta la loro discografia. Non è cattiveria. E’ che a me dell’intrattenimento puro non è mai fregato niente. D’altra parte, se stiamo ad attaccarci alle provocazioni di Bello Figo è perché oggi la canzone italiana di protesta o denuncia o chiamatela come volete, sembra finita. Le sue fonti sono prosciugate, i suoi simboli sono sbiaditi. E i suoi slogan sono logori. E questo è il rospo che non riesco più a tenermi dentro.

Sia chiaro, non è colpa di nessuno. Una delle cose che ho scoperto lungo la scorciatoia, è che la musica non serve a pensare. La musica evoca, eccita, sostiene, e tante altre cose. Ma è un’emozione, non è un pensiero. Piuttosto presuppone e, al massimo, stimola un pensiero. E oggi che quel pensiero non c’è (più), quella bizzarra “musica di protesta” rischia l’estinzione. Una musica che ha spesso veicolato messaggi antiamericani, suonando musica americana. Mi concederete infatti che di gruppi ispirati dalla balalaika se ne ricordano pochini. Il paradosso migliore in questo campo è stato incarnato dagli (splendidi e per certi versi inarrivabili) CCCP: punk filosovietico. Era già un ossimoro allora, ma chi aveva occhi per vederlo? Oggi forse la visione prospettica si è affinata. D’altro canto, trasformandosi da CCCP a CSI, Ferretti e soci erano stati gli unici a prendere atto dei cambiamenti radicali della nostra epoca, in tempo reale. Tutti gli altri no. Hanno/abbiamo continuato imperterriti come nulla fosse, ma la buca dello struzzo sta diventando una voragine. Perciò direi che è ora di rialzare la testa, e fare il punto della situazione, quale che sia. Non è detto che il rospo si trasformi in principe, ma bisogna comunque baciarlo per saperlo.

Predominava a tutto quel subuglio di letterati non cittadini la falsa dottrina dell’arte per l’arte(…) ignara della santità della Legge che governa, come ogni altra cosa, anche l’Arte. E parte di questa Legge è che l’Arte o compendii la vita di un’Epoca che sta conchiudendosi o annunzii la vita di un’Epoca che sta per sorgere. L’Arte non è il capriccio d’uno o d’altro individuo
(Mazzini, Note autobiografiche, 1861)

FLACOPUNX – 1861

foto credits: Massimo Tuzio

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17 Responses

  1. Alessandra Dory

    ❤ .. inizio dal ps: ho avuto un attimo di stallo su “ossimoro” .. (sai che sono ignorantemente colta ) comunque a volte anche le parole a caso sono molto evocative basta leggerci qualcosa però bravissimo!!! Bellissime parole ! Condivido tutto! E la canzone beh.. inutile dire che è stupenda!

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  2. fred

    Bravo Flaco, interessante quello che scrivi. Però siamo sempre alle solite: Alzare la testa, svegliarsi…!!! mi piacerebbe capire chi oggi la testa (per te per noi) già la tiene alta. Aiuterebbe di più per capire dove andare. Forse oggi per essere rivoluzionari bisognerebbe anche dare valore a quello che c’è (di valido).

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    • flaco

      Ciao Fred! Temo che non sarei qui se avessi le idee chiare su questo . Cerco disperatamente un barlume di intelligenza politica rovistando tra libri ad articoli, ma con scarsa soddisfazione, per ora. Concordo sulla necessità di smettere con la pratica dell’autoflagellazione, quella che va dal lamento inconsistente e qualunquista sugli italiani/italioti all’idea che in fondo in fondo il terrorismo islamico è colpa dell’Occidente (ma vaffanculo… di cuore!). Questo non significa che trovi allettante nessun sovranismo/nazionalismo e ciarpame vario. Se qualcuno vuole resuscitare l’idea di nazione 900esca non ha bisogno di aspettare per sapere dove porti: basta studiare la storia europea dal 1912 al 1945. Non vedo nemmeno nessuno spazio praticabile per l’internazionalismo, oggi. E non mi dimentico che l’Internazionale socialista è naufragata di fronte alla prima guerra mondiale. Cosa resta? Una politica continentale che riesca a non perdere alcune delle specificità europee (il welfare) cui siamo abituati da così tanto tempo da ritenerle scontate. Impresa ardua, oggi che un vecchio punk come me è costretto a cercare un pò di buon senso politico, mentre la maggior parte dei politici e degli elettori si comportano da punk ubriachi. Libro consigliato: C. Clark – i sonnambuli – come l’Europa arrivò alla grande guerra, Laterza

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  3. Beatrix Kiddo

    Assolutamente d’accordo sulla carenza di nuovi pensieri nella musica e sul rischio di estinzione della “musica di protesta”.
    L’impressione è che molti degli artisti si rifacciano a vecchie idee e che riescano un po’ a fatica a trovare nuovi spunti o sentano di non avere più nulla di nuovo da dire.
    Complimenti a Flaco e al suo album “Coleotteri”, dove finalmente si trattano temi sociali e politici nuovi e attuali.

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    • flaco

      Dietro gli artisti c’è tutto un mondo. Che è andato in vacca, diciamocelo…

      “I miei antenati europei avevano lavorato duro per diversi secoli; si erano battuti prima per dominare e poi per trasformare il mondo, e in un certo senso vi erano riusciti. L’avevano fatto per soddisfare la propria passione per il lavoro e per il guadagno, ma anche perché credevano nella superiorità della loro civiltà: avevano inventato il sogno, il progresso, l’utopia, il futuro. Nel corso del XX secolo, quella coscienza di missione civilizzatrice si era perduta (…) . Europeo benestante, per pochi soldi potevo acquistare in paesi stranieri cibo, servizi, donne; europeo decadente, conscio dell’imminenza della mia morte, e da sempre nutrito di egoismo, non vedevo alcuna ragione per negarmi tale opportunità. Ero tuttavia consapevole del fatto che la situazione non poteva durare, che quelli come me non erano in grado di garantire la sopravvivenza di una qualsivoglia società, ovvero, molto più semplicemente, che non erano degni di vivere. “ (Houellebeq – Piattaforma)

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  4. Fraust

    Vogliamo sapere in cosa si trasformerà il rospo! Attendiamo fiduciosi il prossimo intervento! Grande Flaco

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    • flaco

      Ci sto lavorando, ma qui il problema è che bisogna rimettersi a lavorare collettivamente. Che da soli si può fare ben poco. La verità si fa, non si scopre 🙂

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  5. f.

    La musica (l’arte) come esito di una condizione ambientale, specchio di un’epoca o di una fase, almeno.
    La nostra è (diventata) avara di facili punti di riferimento: “Nessuna garanzia per nessuno” (Buon anno ragazzi. E siamo solo all’inizio).

    I Coleotteri sembrano averlo capito, e lo cantano, come possono (bene).
    Chi ha confuso una presa d’atto della vittoria di Trump come un’adesione al trumpismo, forse no.

    “Senza avversario non c’è più competizione” e il menar cazzotti diventa scomposto agitarsi nello spazio.

    Ascoltando i tuoi Coleotteri, si direbbe che il rospo oltre a essertelo tolto dalla gola te lo sia pure baciato.

    Flaco, solo un dubbio: con lingua ?

    f.

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  6. Yuri

    Ecco, Ferretti. Fedele alla linea e alla storia. Ma quindi come interpreti ora la sua “svolta” religiosa?

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    • flaco

      Con il massimo rispetto possibile per un’artista il cui fascino va oltre le riduzioni interpretative, la vedo come un triste ripiegamento di fronte alla disillusione post 89. Triste perchè il passato in quanto tale non può mai essere una risposta, sennò non sarebbe passato. E triste perchè quando si entra nel campo della fede si esce dal campo del libero confronto e si entra in quello della barbarie (si, la religione è barbarie, così la penso io). Detto questo, non mi sembra che in versione live Ferretti canti salmi, e non ho nessuna difficoltà a definirmi a mia volta cristiano, se cristiano significa disposto a considerare l’altro come fratello. Da questo punto di vista, l’alternativa al messaggio evangelico è il razzismo

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  7. Yuri

    Ecco, Ferretti e quanto è cambiato. Fedele alla linea e alla storia. Ma quindi come vedi ora la “svolta” religiosa?

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  8. RuSsU

    Musica come autoterapia, prove come svago, concerti come linfa vitale.
    Non immagino un mondo, o almeno la mia vita senza tutto questo.

    Rispetto poi e ammirazione di intenti per chi ha scelto la strada più corta, utopia di massa ma certezza come minoranza o zoccolo duro… TALCO,NH3, BULL BRIGADE, GLI ULTIMI, PLAKKAGGIO solo alcuni nomi..
    Comunque ho ascoltato “Coleotteri”, mi piace la tua svolta rap 🙂
    Avanti!

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  9. Antonio

    Ciao Flaco sono completamente d’accordo con te la musica di protesta non esiste più e insieme alla musica penso si sia spenta in generale la voglia di protesta. In un mondo di canzoni leggere ammiro chi ancora vuole trasmettere qualcosa attraverso la musica senza cercare di sfruttare la onda della moda ma restando se stessi sempre senza vendersi o cedere ai cambiamenti. Un bacio Antonio

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