Bad Suns – Mystic Truths

“The True Artist helps the world by revealing mystic truths” (“Il Vero Artista aiuta il mondo rivelandogli mistiche verità”, ndr): questa l’iscrizione, presente in una celebre istallazione di vetro e luci al neon del 1967 ad opera dell’artista Bruce Neuman, che ha ispirato la band californiana Bad Sunssia nella scelta del titolo che nella realizzazione del loro terzo full-length, Mystic Truths, uscito lo scorso marzo via Epitah Records.

Li ritroviamo così, a distanza di tre anni dal loro ultimo lavoro (Disappear Here) e a cinque dal loro esordio (Language & Perspective), più ottimisti e sicuri che mai. Come già suggerisce questa connessione e come ha anche esplicitato il frontman della band, Christo Bowman, il fil rougeche lega disco è completamente legato ad un messaggio di positività e speranza che emerge dalla rivelazione epifanica nel ricercare le piccole grandi salvezze quotidiane in grado di farci superare il dolore. Insomma, la vita sarà pure un grande schifo generale, ma cerchiamo di renderla meno peggio di quello che è: questo il sottotesto.

Dal punto di vista musicale, con questo disco i Bad Suns si confermano ulteriormente come una delle band alternative-rock più interessanti degli ultimi anni, mostrando anche una maturazione sonora che li ha portati a distaccarsi dal pop ballereggio tendenzialmente virante in certi aspetti verso il post-punk degli esordi, per far spazio invece a sonorità più pastose, con un gusto rock ben più marcato rispetto al passato. Tutto è accuratamente assemblato per dare un’aria d’estate, dai riff energici e ariosi ai bassi tratteggiati lungo linee che si ripetono circolari, dai synth ritmati e i cori pastosi agli accattivanti ritornelli che si fissano immediatamente nel cervello. Il risultato sono dieci tracce tutte pensate per essere singoloni radiofonici a metà strada tra ballad poppeggianti e inni alt-rock.

Un misticismo, quello invocato nel titolo, che pertanto non si spinge verso atmosfere trascendentali ultraterrene, ma scende con i piedi ben piantati per terra trovando nella semplicità e nell’immediatezza i criteri espressivi che caratterizzano il sound della band dal punto di vista strutturale e compositivo. Proprio queste caratteristiche lo rendono forse un po’ prevedibile nelle scelte, talvolta anche abbastanza stereotipate a dire il vero, ma in fondo sempre coerenti con l’attitudine generale del disco.

Infine, un buon lavoro, molto curato nella produzione e piacevole da ascoltare senza troppi sofismi o arzigogoli concettuali. Semplicemente, premere play e lasciare entrare una ventata di aria fresca.

 

Tracklist:

  1. Away We Go
  2. One Magic Moment
  3. A Miracle, A Mile Away
  4. The World and I
  5. Love By Mistake
  6. Darkness Arrives (and Departs)
  7. Hold Your Fire
  8. Howling At the Sun
  9. Separate Seas
  10. Starjumper

 

A cura di: Francesca Mastracci

7.5

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