Bombay – s/t

Il suo lavoro d’esordio il cantautore Bombay lo vuole omonimo, e lo compone di nove tracce che egli stesso definisce come “canzoni d’amore sospese tra patimenti e umano sopravvivere, leggere ma non troppo”. Decisamente breve, e non troppo intenso ma comunque piacevole, Un misto tra folk romano e brani d’amore che si fa ascoltare abbastanza bene già dal primo pezzo “Il bar sulla spiaggia”: testo tra il serio e il faceto, con rime ovvie che creano però immagini nuove e nebulose, leziose come i pomeriggi d’ozio estivi.
A proposito di parole, interessanti quelle usate per “Maledetta estate”, in cui un lui non accetta che lei se ne sia andata: è sempre brutto restare come un tonto, l’unico a non aver capito che “le cose belle finiscono presto” (…e questo lui è un recidivo, tra l’altro!), ma c’è modo e modo per esprimerlo, e quello di Bombay è interessante. Dopotutto “…io ho pianto fino a dicembre. Poi ho scoperto che la vita va avanti…anche senza di te.”.
L’album si chiude con pezzi tranquilli come “Hai vinto tu”, e “Tranquilla. Il primo è dedicato alle certezze e ai traguardi esaltati che però rivelano una certa pochezza. L’ultimo, che suona come un invito a non prendersela troppo, ha il medesimo, fintamente calmo, umore della canzone appena precedente.
Come anticipato, I minuti che questo “Bombay” prende alla nostra giornata non sono molti, essendo I pezzi tutti assai brevi, ma tra un giro di chitarra e l’altro, in mezzo alle imperfezioni vocali e anche a qualche faciloneria, c’è un bel lavoro, pieno di immagini interessanti, che ha tutti I numeri per entrare nel filone cantautorale di questa generazione.

01. Il bar sulla spiaggia
02. Hai chiamato tu
03. Hey baby
04. Le cose andavano
05. Ci sono cose che
06. Maledetta estate
07. La casa al mare
08. Hai vinto tu
09. Tranquilla

Recensione a cura di: marcox

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