
Concept album per i nostrani Bridgend, band romana, ma di stanza a Bologna, molto poliedrica, tecnica , con un pathos in bella evidenza ed un moniker che sa di nord Europa: è infatti il nome della cittadina gallese nella quale il compositore e chitarrista Andrea Zacchia ha concettualmente partorito queste 12 tracce, poi registrate al PoliStudio Recording di Roma dalle esperte mani dell’ingegnere del suono Andrea Saponara.
Rebis è un lavoro davvero particolare, per intenditori, per amanti dell’arte a tutto tondo, una vera e propria opera. È il racconto di un viaggio attraverso le voci narranti di attori professionisti che interpretano i tre personaggi della storia e danno un tocco teatrale ai dialoghi curati dallo scrittore Lorenzo Polonio.
La musica che accompagna il viaggio onirico di Rajas (il protagonista del concept) da Ys, il suo mondo, verso l’isola di Rebis, è un insieme molto ben suonato di ambient, post rock, psych, progressive e puro rock che ben disegnano quest’intricata opera palesemente figlia di altri anni, di altre attitudini, delle sperimentazioni tanto care al prog italiano degli anni 70, stagione a dir poco aurea e vero fiore all’occhiello della musica d’esportazione del Bel paese.
Bravi questi Bridgend che, in un periodo in cui regna sovrana la superficialità e la facile presa musicale, hanno il coraggio di osare spingendosi in territori altamente ricchi di cultura. Non so in quanti saranno pronti a capirli, io però li ho capiti benissimo e questo a me basta.
Tracklist
Act I
01 Path to Ys
02 The Sunken Cathedral
03 Ys
04 Rendezvous
05 Rebis
06 Threshold
Act II
07 Tetracedron Planus Vacuus
08 Binah
09 Return to Ys
10 Zain
Act III
11 Black Sun
12 Archè
Label: Orange Park Records 2017
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A cura di: Andrea Roddi
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