CARA CALMA – Roma, LARGO VENUE 16.04.2022

CARA CALMA – Roma, LARGO VENUE 16.04.2022

Sono tornati nella capitale i nostri gnar bresciani per un live pre-festivo pieno di esplosioni sonore ed emozionali. Li avevamo lasciati qualche mese fa e li ritroviamo sempre in forma smagliante stesso posto stessa ora, ma scenario completamente diverso rispetto a quello del tour turbo-acustico che li ha portati a girare l’Italia durante la scorsa estate. Le capienze ridotte e le restrizioni che nel periodo estivo avevano rimodellato la modalità performativa dei musicisti in Italia , compresa la loro, sembrano essersi ora dissolte via, dissipate in un mero ricordo, per far spazio ad un primo accenno di ripristino della normalità pre-pandemica.  Così, eccoli sul palco in full set elettrico con la voglia di spaccare tutto e non avere limitazioni di alcun tipo nei volumi. E noi, finalmente, in piedi senza mascherina a cantare a squarciagola le loro canzoni.

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Nel frattempo, però, sono cambiate un paio di cosette per i Cara Calma, e non parlo solo delle nuove divise che richiamano un certo stile glam rock ma sempre con quel tocco emo-punk che non ci dispiace mai. La grande news è l’entrata in scena di GOSSIP!, il nuovo album uscito lo scorso 14 gennaio via Piuma Dischi che, come da titolo, ha la meritata pretesa di voler far parlare di sé.

Ed ecco, dunque, che la scaletta si arricchisce con molte delle nuove tracce che compongono la tracklist del disco.

Ma procediamo per ordine.

Prima di loro, sono saliti sul palco i Sanlevigo, giovane band romana che ha ben riempito il tempo d’attesa suonando qualche pezzo della propria discografia. Verso le 22.15 che le luci si abbassano e una notevole bocca con la zip al neon rosa (questo il nuovo logo) campeggia sullo sfondo. Inizia lo spettacolo e da ora in poi sono solo emozioni colorate da luci rosa e bagnate di tanto sudore, che quasi in modo ossimorico rappresentano l’essenza della band. Non capita così spesso di trovarsi difronte un gruppo così vero e autentico sia sopra che sotto il palco che è difficile non restarne colpiti.

La scaletta si apre con l’ultimo singolo estratto, “Balla sui tetti”, e prosegue poi inframmezzando alcuni pezzi dei dischi precedenti, come “Universo” eseguita in questo live con il feat d’eccezione del cantautore naturalizzato a pieno titolo romano Montegro.

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Tra momenti in cui il rullante si spinge a briglie sciolte verso sezioni ritmiche deflagranti e le schitarrate si tingono maggiormente di abrasività (basti pensare a “Una festa”, “Ci dicevano”, “Rispettare i centimetri”, “VMDV”), fanno capolino momenti di distensione dove ci si immerge, grazie alle note sognanti del piano, in un’atmosfera super emozionale (“Fango”, “Premi sulle ossa” e il capitolo certamente più coraggioso in termini di sperimentazioni sonore di tutto il lotto “Kernel” con le sue modulazioni sintetiche).

E di filata si giunge al trittico finale dell’encore che si chiude con “Rodica”, “Dedica” (uno splendido tributo che regalano ai fan) e “Altalene”.

E mentre ancora abbiamo nelle orecchie il ritornello  “ti dico che va tutto bene anche se cado a pezzi, come nei parchi fanno le altalene”, li salutiamo sapendo già che pochi istanti dopo ci saremmo rivisti al bancone del locale per bere qualche gin tonic  tutti insieme e festeggiare davvero, in un certo senso, la risurrezione.

 

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SCALETTA

Balla sui tetti
Una festa
Giovani ancora
In tutti i dettagli
Universo (feat. Montegro)
Ci dicevano
Sono io o sei tu?
Kernel
Fango
Rispettare i centimetri
Domenica
Premi sulle ossa
VMDV

Rodica
Dedica
Altalene

 

 

a cura di: Francesca Mastracci

 

 

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