Cohered and Cambria Vaxis – Act I: The Unheavenly Creatures

Una buona notizia per gli appassionati delle saghe di fantascienza e il genere sc-fi. Dopo una breve parentesi in cui sembrava avessero voluto dedicarsi ad altro (vedi il precedente album Color Before Sun di tre anni fa), i Coheed and Cambria tornano più motivati di prima ad intrecciare i destini dei personaggi di “The Amory Wars” (la serie di fumetti inventata dall’istrionico cantante della band, Claudio Sanchez, e sua moglie Chondra Echert) che costituisce il presupposto al quale i dischi della band fungono da narrazione cantata. Questo nuovo capitolo, Vaxis – Act I: The Unheavenly Creatures, è il primo di una storia in cinque atti e ne introduce le sorti il protagonista, Vaxis, in cerca di evasione dalla prigionia si “The Dark Sentencer” (titolo di una delle tracce più lunghe ed avvincenti del disco).

L’album si snoda fondendo sonorità post-hardcore con tocchi progressive e venature emocore, il tutto pervaso dalle atmosfere di un sound space-rock in completo accordo con le ambientazioni fantascientifiche che lo informano, con visioni oscure e rarefatte nutrite dalla presenza di archi, note di piano (come nel “Prologue”) e cori.

Le quindici tracce sono disposte su una modulazione a più livelli costituita da variazioni ritmiche che, nonostante riescano a creare un continuum climatico d’effetto, non sfociano mai completamente in una catarsi finale. Tutto resta incastrato in uno spazio di attesa, che in parte è in linea con le tematiche affrontate nella storia, ma in parte risulta privo di un qualche slancio in più. Forse anche la lunghezza non ha aiutato in questo. I quasi ottanta minuti di cui si compone il disco sono risultati un po’ eccessivi per questo capitolo della saga anche ai fan della band, certo abituati ai minutaggi prolungati caratteristici dei Coheed and Cambria.

Un album ben eseguito, con un’ottima padronanza nel gestire la voce da parte del cantante e nel realizzare dei virtuosismi mai fini a se stessi da parte del resto della band. Ovviamente, un album del genere lo si apprezza in pieno soltanto inserendolo all’interno del contesto da cui esso è tratto. Ma è vero anche che in questo caso specifico non dispiace ascoltarlo nonostante della saga non si conosca nulla. Facilmente digeribili le tracce, scorrono veloci e fluide all’ascolto, ma nel complesso l’eccessiva ridondanza e lunghezza lo rendono un po’ pesante a fine pasto.

 

Tracklist:

  1. Prologue
  2. The Dark Sentencer
  3. Unheavenly Creatures
  4. Toys
  5. Black Sunday
  6. Queen Of The Dark
  7. True Ugly
  8. Love Protocol
  9. The Pavilion (A Long Way Back)
  10. Night-Time Walkers
  11. The Gutter
  12. All On Fire
  13. It Walks Among Us
  14. Old Flames
  15. Lucky Stars

 

A cura di: Francesca Mastracci

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