Conosciamo meglio i Wonder Trio

Dalla carcassa meravigliosa di The Amazing Story of Roller Kostner (il loro primo album) sono nate 13 più o meno velenose, allucinogene e splendide varietà di Fiori.. Accompagnati all’altare dal fantasma di Roller Kostner, sposano una nuova forma di scrittura e di suono senza gingilli e fiori d’arancio. Potenza, melodia, autoironia e pezzi di largo respiro, lasciano spazio a carezze devastanti elargite con mano tremula. Fiori è un album senza limiti di composizione, arricchito proprio dalla possibilità di averlo potuto scrivere e registrare “in their Home”. Tutti e 13 i pezzi, senza contare la quantità mostruosa di outtakes, sono stati scritti, suonati ed arrangiati dal Wonder Trio nel giro di un anno. Le liriche, spesso improvvisate al momento, è come se già esistessero anni luce prima.

Il posto che ami e che odi di piu della tua citta e perché?
Siamo nati e cresciuti in tre posti differenti tra le montagne umbre e da svariato tempo torniamo di rado a casa per più di un giorno. Di tutti e tre i posti odiamo la logica e il grande “social network umano” chiamato paese di provincia. Amiamo la montagna ed i posti che in pochi conoscono. Essendo reduci dalle registrazioni del disco ed avendo passato più tempo in studio che nel nostro letto possiamo dirvi ciò che amiamo e odiamo della nostra casa adottiva: il JAP. Amiamo lo studio delle grandi serate, delle nottate in cui crei Trampoline Man, delle mattine in cui ti svegli, torni il più possibile in te e finisci di arrangiare Spoon Rest. Amiamo lo studio delle cene con barbecue attira-vigili dei nostri amici che vivono intorno al Jap e che oramai chiamiamo “fauna del Jap”. Odiamo tutto del JAP dopo una settimana di divano-letto spacca ossa. (foto professionali in allegato)

Ci sono libri mode musiche posti che hanno influenzato il disco?

E’ dall’inizio dei Wonder che abbiamo una fissa per William Burroughs e il suo modo di scrivere ha influito notevolmente sulla nostra musica. Per il resto la sabbia del deserto americano ogni tanto arriva sulle nostre teste tramite dischi o video e li Ú la “fine”

Definisci in poche righe il disco.
Veleno allo stato brado. Un labirinto di immagini oscene. Alla fine dell’ascolto ne esci in ogni caso stravolto, che ti piaccia o no.

Definisci Il tuo guardaroba.
Andrea T.: Povero. Jeans e magliette nere. “Colleziono” anche maglie di band piu o meno emergenti. Ogni tanto spunta qualche giacca figa.
Luca: Oramai il mio armadio è condiviso con lo studio della Black Lagoon Tattoo Company dove lavoro. Una bomba.
Andrea S.: Sopravvive grazie ai festivals in cui abbiamo suonato, ai gruppi degli amici o alle comodissime maglie nere che dimentica ogni volta Andrea Tocci da me. Al momento è in subaffitto nell’armadio di Uliana.

Tua musica preferita per fare sesso?
Andrea T.: Abba, Amanda Lear e Bee Gees.
Luca: Sunn o)))
Andrea S.: Led Zeppelin

Qual è la cosa più bella del suonare dal vivo?
Stravolgere le melodie ed i pezzi a nostro piacimento, ritrovarsi in situazioni clamorose, capire che ci sono altri freaks, viaggiare e portare in giro il nostro lavoro.

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