
BUZZ si discosta dagli stereotipi di duo garage, grezzo ed essenziale e vuole essere un disco con un sound più originale della band, moderno, che da spazio alle contaminazioni, con l’aggiunta di diverse comparse (basso,mandolino,armonica,tromba,violino e tastiere). Buzz è un disco, come direbbero in Inghilterra, “in your face”, sia pur arrangiato. Rock’n’roll senza fronzoli, con attitudine punk, ma anche con un gran “tiro” accattivante, che cattura fin dal primo ascolto. Primitivo, rumoroso, sferragliante, in in grado di interpretare in chiave moderna e contemporanea le radici del blues.
1) Il posto che ami e che odi di più della tua città e perché
Il posto che amo di più è proprio dietro a casa mia: quando voglio staccare un po prendo la bici e vado a fare un giro lungo il Panaro che è uno dei due fiumi di Modena. Mi piace, c’è un sacco di verde e l’acqua marroncina fangosa. Il nostro Mississippi senza bestie strane. Di posti che odio non ce ne sono. Amo davvero questa città.
2) Ci sono libri mode musiche posti che hanno influenzato il disco?
Penso che indispensabile per il disco sia sicuramente il blues revival inglese degli anni 60/70 che in generale c’ha sempre accompagnato. Con questo disco sicuramente siamo entrati a contatto con un genere che da qualche parte trovo molto coerente col blues che è l’indie anni 80/ il grunge. Per quanto riguarda il lavoro grafico è sicuramente molto influenzato dalla pop-art americana di cui io sono un grandissimo fan.
3) Definisci in poche righe il disco
Buzz è un disco blues suonato da due persone che sono abbastanza stanche di
farlo ma di cui non riescono a fare a meno.
4) Definisci il tuo guardaroba
Sono molto attratto da tutto ciò che è vintage e patinato. Immancabili nel guardaroba paia su paia di jeans e camice. Sono un maniaco delle t-shirts bianche. Ho qualcosa come 20 magliette bianche nell’armadio e ne metto una ogni giorno. Mai uscire senza. E poi vans come se piovesse.
5) Tua musica preferita per fare sesso?
La compilation da sesso evoluta nel tempo è: un disco di T-Bone Walker, I bei on sky dei Dinosaur jr o Beggars Banquet dei Rolling Stones.
6) Qual è la cosa più bella del suonare dal vivo?
Quando salgo sul palco sono generalmente in piena crisi di nervi. Quando scendo dal palco sono come pronto per andare a dormire. E’ la mia seduta dallo psicologo .
Luca Sernesi (batteria e cori):
1) I giardini di Palazzo Ducale di Modena. In estate sono fantastici. Fare sesso nascondendosi dietro a qualche cespuglio è un’emozione unica. Non ci sono posti che odio. Penso che Modena sia una gran bella città!
2)Buzz è stato scritto in un periodo abbastanza difficile per me. Arrivavo in saletta e avevo un enorme bisogno di sfogarmi. Questo mio stato d’animo ha dato vita a diversi brani del disco.
3) Buzz è come la carne al cioccolato. Chi lo avrebbe mai detto che due ingredienti così diversi potessero generare qualcosa di così buono?
4) Camicie e completi. Mi piace vestirmi in modo elegante. Mi fa stare bene. Il resto è a lavare.
5) Non mi piace ascoltare musica mentre faccio sesso. Voglio essere io a dare il ritmo.
6) La cosa più bella del suonare dal vivo è sentire la gente applaudire. Musica per le mie orecchie.
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