Editors – Black Gold, Best of Editors + The Acoustic Recordings

C’è ancora necessità nel 2020 di un disco di Greatest Hits? Ce n’è a maggior ragione bisogno quando l’artista in questione è una band contemporanea, viva e vegeta, brava certo, ma non ancora leggenda?

La verità è che io personalmente la risposta a questa domanda non ce l’ho, o piuttosto, se me l’avessero posta di punto in bianco in una conversazione senza fare “nomi e cognomi” del caso avrei probabilmente azzardato un, tutto sommato convinto, “no”.

Ma, c’è sempre un ma, e in questo caso sta nel fatto che il “nome e cognome” è uno solo, si tratta di Editors, e l’idea di avere in un unico disco a distanza di tempo tutte insieme le canzoni più belle, d’impatto e certamente memorabili della band è tutt’altro che spiacevole.

D’altro canto la “raccolta” fa proprio questo, ricorda ai fan, a chi un gruppo l’ha amato, difeso e ne ha aspettato i singoloni nuovi anno su anno, cosa quello stesso gruppo è stato, ponendo una certificazione in qualche modo al proprio operato nella musica, ma dovrebbe anche catturare nuovi curiosi mettendo su un solo piatto di portata tutte le prelibatezze create nel corso degli anni insieme tutte in una volta.

La fortuna degli Editorsè stata aver creato dei pezzi sì centratissimi con l’epoca esatta in cui sono nati (quella dell’indie rock e di un generale revival post-punk/nu rave particolarmente amante di tastiere e suoni elettronici) ma sufficientemente pensati a prescindere da essa, così da risultare perfettamente godibili anche dopo 13 anni (eh sì, tanti ne ha la pietra miliare An End Has A Start), nonché avere la voce di Tom Smith. Un timbro che passa sopra ogni resistenza, gusto o epoca, lo senti e ti piace punto. E’ caratteristico, è potente, è elegante, può essere tutto e il contrario di tutto rimanendo sempre d’impatto e in ultima analisi, bello.

A ciò si aggiungono 3 pezzi inediti ai 13 selezionati come “best of”: la titletrack Black Gold, l’energica Frankenstein, e la intrigante (e forse più a fuoco del terzetto) Upside Down. Certo non parliamo di pezzi segnanti e che chiunque si ricorderà anche dopo 10 anni, come la pressoché impeccabile Papillon, ma comunque un apprezzabile valore aggiunto dato dalla band britannica al proprio disco.

Alla versione “classica” di Black Gold si unisce una versione “Deluxe” composta da un secondo disco di otto versioni acustiche di altrettanti brani che hanno segnato il percorso artistico del gruppo britannico. E indubbiamente rimane un’operazione interessante il proporre in versione più asciutta ed essenziale brani conosciuti e riconosciuti invece talvolta proprio grazie alla ricca produzione che li caratterizza nella loro natura originale. Ed in particolare su tutte una possibilità dovrebbe essere data almeno a Walk The Fleet Road eLet Your Good Heart Lead You Home.

In conclusione siamo quindi di fronte ad un bel regalo per gli affezionati, una bella proposta per i neofiti (o semplicemente più giovani), ma soprattutto un bel post-it sonoro per il futuro tour degli Editors.Resta giusto un filo di amaro, dopo aver rimembrato le potenzialità della band, sulle eventuali occasioni perse e energie inespresse in quanto non incanalate in qualcosa di nuovo e dirompente.

Non resta quindi che attendere e nel mentre dedicarsi al ripasso, con un occhio puntato alle sorprese che potrebbe riservare il nuovo decennio appena iniziato.

Tracklist 1° disco:

  1. Frankenstein
  2. Papillon
  3. Munich
  4. Sugar
  5. Hallelujah (So Low)
  6. An End As A Start
  7. Upside Down
  8. Bullets
  9. Ocean of Night
  10. No Harm
  11. Smokers Outside The Hospital Doors
  12. A Ton of Love
  13. Magazine
  14. The Racing Rats
  15. Black Gold
  16. No Sound But The Wind

 

Tracklist 2° disco:

  1. Violence – Acoustic
  2. Walk The Fleet Road – Acoustic
  3. Blood – Acoustic
  4. Let Your Good Heart Lead You Home – Acoustic
  5. Smokers Outside The Hospital Doors – Acoustic
  6. Fall – Acoustic
  7. Two Hearted Spider – Acoustic
  8. Distance – Acoustic

 

 A cura di: Daniela Raffaldi

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